Roma
Terzo giorno senza bus, periferie a piedi. Su 103 linee solo 11 in servizio: il caos
Anziani, studenti e lavoratori lasciati a piedi. In totale almeno il 20 per cento della città, zone periferiche e semiperiferiche è senza autobus per il terzo giorno consecutivo per l'agitazione dei dipendenti della Roma Tpl, la società privata che gestisce il 20 per cento del servizio di trasporto su gomma. I numeri del caos sono feroci: su 103 linee di bus solo 11 stanno circolando regolarmente. Il servizio è infatti regolare soltanto per: 044, 048, 049, 053, 055, 056, 059, 314, 349, 404 e 437. La situazione in tempo reale si può seguire sul portale dell'Agenzia per la Mobilità muoversiaroma.it
Prosegue così l'agitazione dei lavoratori della società Roma Tpl, esasperati dal mancato pagamento degli stipendi, e che per l'ennesiva volta hanno deciso di non uscire dai due principali depositi, quello di Maglianella e di Via Raffaele Costi, bloccando di fatto l'attività della società privata alle prese con le difficoltà di cassa per i mancati pagamenti del servizio da parte del Comune di Roma.
Tensione altissima sul nodo dei 143 licenziamenti sui quali però l'azienda è irremmovibile. Infatti Roma Tpl è di fronte ad un bivio dopo il taglio del servizio adottato dal Comune che ha tagliato oltre 3 milioni di chilometri di servizio: "Per noi la scelta è riallineare i costi oppure non sopravvivere" ha fatto sapere l'azienda attraverso il direttore generale Marco Cialone che ha fatto sapere che le trattative col Comune stanno andando avanti. "Anzi - ha tenuto a precisare - in Comune sono celeri e si sono attivati per risolvere il problema con velocità. Il commissario Tronca ci ha fatto avere risposte immediate e nei prossimi giorni saremo in grado di garantire il pagamento degli stipendi".

"Stavolta è guerra - riferisce un giovane padre - Stavolta i bus non usciranno dalle rimesse fino a che non ci consegneranno quanto ci spetta di diritto.” E così i lavoratori cominciano a raccontare anche sui social le ragioni del loro sciopero chiedendo scusa alla cittadinanza per gli inevitabili disagi. "Ma le banche che ci chiedono il mutuo non tollerano ritardi, così le società delle utenze domestiche."