Roma

Sciopero generale Roma, le imprese Confapi: "La città si ferma per protesta"

Tabacchiera, presidente Confapi: “E' bene che il sindaco Raggi comprenda il segnale che le arriva da una città stanca e senza prospettive"

Le 832 piccole aziende di Roma e Lazio per un totale di 143.000 dipendenti aderenti alla Confapi saranno al fianco delle organizzazioni sindacali che hanno proclamato lo sciopero generale di venerdì 25 ottobre.

“E' bene che il sindaco Raggi comprenda il segnale che le arriva da una città stanca e senza prospettive – spiega il presidente di Confapi Lazio, Massimo Tabacchiera – al dramma dell'incapacità manageriale di gestire le aziende pubbliche e le partecipate, se non scaricando sui fornitori i costi di assurdi salvataggi, ormai si è aggiunta una totale incapacità di costruire visione per la città. Non c'è e non c'è mai stato un piano per Roma e questa amministrazione continua a navigare a vista esclusivamente sommando micro interventi e trascurando ogni progetto infrastrutturale a lungo termine”.

Secondo Confapi, la sentenza della Cassazione che ha cancellato la Mafia a Roma, è l'occasione giusta per rilanciare la città, umiliata e paragonata a una Chicago degli Anni Venti dallo stesso Governo Cinque Stelle che ha fatto trascorrere tre interminabili anni nascosto dietro la narrazione di una città mafiosa con l'appoggio di deputati e senatori che hanno trattato la Capitale d'Italia come un nemico, invece che come patrimonio nazionale.

“Roma, simbolo di un Paese che lotta per lasciarsi alle spalle la crisi economica – aggiunge il presidente Tabacchiera – da questa Giunta è stata trasformata nel simbolo dell'incapacità. Se la Raggi non ha il coraggio di fare un passo indietro, almeno abbia l'umiltà di ascoltare imprese, lavoratori, associazioni datoriali e sindacati che hanno come unico obiettivo la crescita e il lavoro e che hanno dimostrato con i fatti di avere ingegno , capacità e realismo”.