Scontrino Gate, Ignazio Marino condannato a 2 anni in appello per peculato
L'ex sindaco era stato assolto nella sentenza di primo grado del 7 ottobre scorso
Colpo di scena nello scandalo “scontrino gate”: Ignazio Marino condannato a 2 anni in appello per peculato e falso.
Il processo riguarda la rendicontazione degli scontrini di alcune cene di rappresentanza, che sarebbero state pagate con al carta di credito del Campidoglio. Marino - che a causa dello Scontrino Gate rassegnò le dimissioni da primo cittadino di Roma - è stato condannato anche a rifondere le spese processuali.
Ribaltata la sentenza dello scorso 7 ottobre, quando fu assolto da tutte le accuse.
Amaraggiato, ma tranquillo e fiducioso, l'ex primo cittadino, che commenta così l'esito della sentenza: “La Corte di Appello di Roma oggi condanna l’intera attività di rappresentanza del Sindaco della Città Eterna. In pratica i giudici sostengono che in 28 mesi di attività, il Sindaco non abbia mai organizzato cene di rappresentanza ma solo incontri privati. Un dato che contrasta con la più ovvia realtà e la logica più elementare. Non posso non pensare che si tratti di una sentenza dal sapore politico proprio nel momento in cui si avvicinano due importanti scadenze elettorali per il Paese e per la Regione Lazio. Sono amareggiato anche se tranquillo con la mia coscienza perché so di non aver mai speso 1 euro pubblico per fini privati. Con lo Studio Musco continuerò la mia battaglia per la verità e la giustizia in Cassazione”.
Anche l'avvocato Enzo Musco ribadisce la volontà di dare battagli, confermando in una nota il ricorso in Cassazione: “Riservandomi un commento approfondito dopo la lettura delle motivazioni, non posso non evidenziare come la sentenza di condanna del Professor. Marino appare priva di qualsiasi fondamento razionale e giuridico. Una sentenza in evidente conflitto con quanto emerso dalle indagini della Procura così come già riconosciuto dal Giudice di primo grado - aggiunge il legale Enzo Musco - Con il mio assistito ricorrerò in Cassazione confidando in una valutazione aliena da sospetti di natura politica. Non posso esimermi dal rilevare come questa condanna condizioni la formazione delle liste per le imminenti elezioni politiche e quindi i relativi risultati”.
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