Roma
Scricchiola Zingaretti: Italia Viva di Renzi vuole il gruppo in Regione Lazio
Zingaretti pronto a ritirare Buschini e a nominarlo assessore in caso di accordo per una presidenza del Consiglio regionale del Lazio
di Claudio Roma
Matteo Renzi e la sua Italia Viva alla Regione Lazio: il progetto di gruppo che rappresenterà i renziani di ferro nel feudo di Nicola Zingaretti e del Partito democratico non si ferma.
Secondo i bene informati per formare il terzetto necessario a varare un Gruppo, così come previsto dal regolamento della Regione Lazio, sono in corso grandi manovre. I due consiglieri pressati dal corteggiamento dell'inviato reniziano, sarebbero Valentina Grippo giornalista, docente universitaria ed esperta di diritto eletta con la Lista Pd Zingaretti presidente e da tempo si sussurra in rotta di collisione col sua maestà Nicola e già consigliera comunale a Roma nel 2013. Con lei nella seconda casella dovrebbe – secondo il progetto - chiudere la partita iniziale Rodolfo Lena, già sindaco di Palestrina e dirigente dell'Anci, anch'egli eletto con la lista Pd per Zingaretti.
Infine, per completare il trittico sufficiente per inoltrare alla Presidenza della regione la richiesta di formazione del Gruppo Italia Viva, le voci di corridoio sussurrano di pressanti offerte a Giuseppe Simeone, originario di Sperlonga, un lungo curriculum come amministratore nel Comune di Formia, poi assessore alla Provincia di Latina e al suo secondo mandato. Simeone è stato eletto nelle liste di Forza Italia ed è considerato il “pupillo” del senatore Antonio Fazzone. Se la “lingua lunga” di via della Pisana dovesse azzeccare la tris vincente, si tratterebbe di tre addi clamorosi e un forte indebolimento dello strapotere di Nicola Zingaretti. Ma sono solo voci, e di voci in questo periodo gli uffici di via della Pisano ne circolano molte. Troppe.
Sul fronte delle manovre per rinforzare la maggioranza, il Pd non sta fermo. Agli Uffici Legali e Legislativo è stato depositata in via informale una richiesta di parere per “valutare la possibilità di nominare un nuovo presidente del Consiglio”, senza necessariamente far dimettere tutto l'Ufficio di Presidenza. Se dovesse arrivare il via libera per Buschini sarebbe pronto il posto da assessore.