Scuola, Ferderconsumatori: 1000 euro per i libri. Centro storico zona più cara
Chi ha figli con disturbi di apprendimento arriva a spendere 650 euro al mese
Con l'inizio della scuola torna per le famiglie l'incombenza dell'acquisto di libri e materiale da cartoleria. Roma rispecchia le medie nazionali con alcune eccezioni: +20% al centro storico.
Studiare costa caro e come ogni anno torna il rapporto su Federconsumatori riguardo alle spese che i cittadini italiani devono affrontare per riempire la cartella dei propri figli. Mediamente si spende 1000 euro tra libri e materiale di corredo, ma le cose cambiano da zona a zona.
Privilegiate le periferie romane, che possono godere della vendita all'ingrosso dei centri commerciali e dei grandi supermercati. Se mediamente le famiglie con un bambino spendono circa 460 per testi didattici e dizionari e 518 per le altre spese legate al materiale scolastico, chi abita in periferia riesce a spendere il 15% in meno degli altri.
Brutte notizie per chi vuole acquistare libri e quaderni nel centro storico: i rincari qui arrivano al 20%. Una buona soluzione secondo Stefano Monticelli, Presidente di Federconsumatori Lazio, può essere quella degli acquisti online: “Roma è la capitale dell’e-commerce e attraverso questo canale è possibile arrivare a spendere anche il 30-40% in meno rispetto ai costi che si vanno ad affrontare nei negozi tradizionali”, commenta. Chi vuole controllare di persona lo stato dei testi didattici, comunque, ha altre possibilità per risparmiare. “Roma è fiorente e ben strutturata la rete dell’usato e dello scambio con la quale è possibile trovare oggetti di ottimo stato e/o particolari, anche fuori dal commercio di massa”.
Per coloro che agli sconti preferiscono l'alta qualità, Ferderconsumatori consiglia di fare acquisti nel I e II Municipio, dove si ha maggiore possibilità di trovare materiale di alto valore artigianale senza impazzire girando per decine di negozi.
Gli abitanti della provincia di Rieti, dopo il tragico terremoto dello scorso anno, hanno scelto di spendere molto meno sul materiale scolastico arrivando a risparmiare circa 100 euro a famiglia. Viterbo, invece, si presenta come la provincia più cara del Lazio, con picchi nel centro storico della cittadina. Rimangono molto al di sotto della media nazionale con Latina e Frosinone dove la spesa è rispettivamente di 493 euro e 487 euro.
I genitori di bambini e ragazzi che presentano difficoltà di apprendimento, comunque, sono quelli che devono spendere di più per l'educazione dei figli. Se ai costi per il materiale si aggiungono quelli della logopedia – fino a 35-80 euro a seduta – la spesa arriva 290-650 euro mensili.