Scuole al freddo. Associazione Presidi: “Problemi in almeno una scuola su tre”
Sarebbero almeno un 30% le scuole della Capitale, alle prese con problemi di cattivo o in alcuni casi mancato funzionamento delle caldaie. Lo stima l'Associazione Nazionale Presidi.
Cosi', complice l'ondata di gelo che sta interessando da giorni buona parte della Penisola, non sono mancati i casi di studenti fuori dalle aule in anticipo sull'orario scolastico. I problemi piu' gravi si registrano all'Istituto via Silvestri, in zona Bravetta, sul sito web della scuola campeggia l'avviso che specifica: "Un blocco della caldaia causato dalle temperature rigide ha provocato la mancanza di riscaldamento nell'intero Istituto - sedi Malpighi e Ceccherelli - e la conseguente sospensione dell'attività didattica alle ore 9.00. Ripristinato il funzionamento dell'impianto, le lezioni riprenderanno regolarmente domani, martedi' 10 gennaio".
Non va meglio all'Istituto Tecnico Galileo Galilei di piazza Vittorio, una delle scuole più antiche e grandi di Roma, dove i termosifoni si sarebbero disattivati gia' alle 12, con gli studenti inferociti che minacciano di "non entrare in classe" domani se la situazione non verra' risolta.
Sabato il Campidoglio aveva annunciato che i riscaldamenti delle scuole della Capitale, di competenza del Comune e della Citta' Metropolitana, sarebbero stati accesi almeno 24 ore prima del rientro degli alunni in classe, per favorire il riscaldamento delle classi dopo quindici giorni giorni di chiusura legata alle festivita' natalizie. "Oggi a Roma almeno il 30% delle scuole hanno avuto o stanno ancora avendo problemi con le caldaie che non funzionano bene", spiega Mario Rusconi, vice presidente dell'Associazione Nazionale Presidi. "Lungi da noi dal fare polemica politica, il problema legato al malfunzionamento dei riscaldamenti e' annoso, non e' che li ha inventati la sindaca Raggi o qualcuno glielo fa come complotto. Pero', a maggior ragione, una consultazione con noi presidi sarebbe stata auspicabile. Invece dal Campidoglio nessuno ha risposto ai nostri inviti al dialogo all'inizio dell'anno scolastico, questa chiusura a riccio onestamente non la comprendiamo".