Scuole senza prof. La denuncia di Rusconi: “Violato il diritto allo studio”
Il preside Rusconi: “Ritardata di due anni la presa in carico delle cattedre effettive per colpa dei sindacati"
di Valentina Renzopaoli
Caos insegnanti nelle scuole: prima di novembre gli studenti non vedranno i loro insegnanti in cattedra al completo. Ed allora saranno trascorsi già quasi due mesi dall'avvio dell'anno scolastico. Un problema vero e grave di formazione che va a ledere il diritto allo studio dei ragazzi.
Cattedre mancanti, insegnanti che appaiono e dopo tre giorni “fuggono”, docenti in malattia, ore di buche e assenza persino dei supplenti: su 100 insegnanti, tra elementari, medie e superiori, dai 5 ai 10 per ogni scuola sono mancanti, a livello nazionale ma soprattutto nelle grandi città, Roma, Napoli e Milano.
A spiegare cosa sta succedendo nelle scuole dei nostri figli è il presidente dell'Associazione Nazionale Presidi di Roma e del Lazio, Mario Rusconi.
Preside, ci spiega cosa sta succedendo?
“Per venire incontro alle richieste dei sindacati, il Governo è venuto incontro alle esigenze degli insegnanti ma ha creato una situazione di grande disagio alle scuole. La colpa non è della “Buona scuola” ma del fatto che si è permesso agli insegnanti di ritardare di due anni la presa in carico della loro effettiva cattedra. Il risultato è che si è risolto in parte un problema sociale di tipo lavorativo degli insegnanti ma si è creato un altro problema sociale che è quello del diritto allo studio degli studenti”.
Partiamo dall'inizio, ci faccia capire come si è arrivati a questo stato di confusione?
“Tra il 2015 e il 2016 circa 90mila insegnanti precari sono stati messi in ruolo: una buona parte di loro che già lavorava come supplenti nella provincia di residenza, è stato assegnato a cattedre in altre città. Questo, come ricorderete, ha fatto montare la protesta alimentata dai sindacati che hanno parlato di “deportazione”. Di fronte all'agitazione l'anno scorso il Governo concesse agli insegnanti di rimanere nella regione d'origine se il posto che occupavano come precario era ancora “libero” (nel caso in cui l'insegnanti titolare era assegnato ad altro ruolo). Nel 2016 questa situazione doveva essere risolta e gli insegnanti immessi in ruolo nelle loro sedi definitive avrebbero dovuto prendere possesso delle cattedre. Ma i sindacati hanno di nuovo alzato le barricate e il Governo ha nuovamente fatto concessioni, inventandosi “l'assegnazione provvisoria” delle cattedre scoperte”.
Quindi siamo da capo a dodici?
“Esattamente, anzi è accaduto che molti di quelli che non hanno potuto godere dell'assegnazione provvisoria si sono messi in malattia. Una vergogna”
E ora come si risolverà la situazione?
“Visto il caos il Governo ha dato l'autorizzazione ai presidi di nominare i supplenti si graduatorie interne alle scuole; ma questo può avvenire solamente per insegnanti di alcune materie mentre per le altre la nomina deve essere fatta dagli uffici scolastici regionali e i tempi sono assai lunghi tenendo contro che nel Lazio ci sono 800 scuole e quasi tutte hanno questo problema. Quindi prima di novembre i ragazzi non vedranno i loro insegnanti al completo”.
Chi rischia di soffrire maggiormente di questo caos?
“Gli studenti dell'ultimo anno rischiano di uscire dalle superiori con medie più basse perché è probabile che non riusciranno a completare i programmi scolastici”.