Roma

Scuole senza riscaldamento, bambini al freddo. Caudo: “Colpa del Campidoglio”

L'allarme del presidente del III Municipio Giovanni Caudo: “I bambini rischiano di restare al freddo per l'inerzia del Comune”

Bambini al freddo e al gelo nelle scuole del III Municipio di Roma, gli istituti rischiano di ritrovarsi senza i riscaldamenti. A lanciare l'allarme è il presidente Giovanni Caudo, già assessore nella giunta di Ignazio Marino, che punta il dito verso il Campidoglio.

 

In una nota Caudo spiega: “Ancora troppa incertezza sull'accensione dei riscaldamenti nelle scuole e nessuna risposta concreta. Con il rischio, da noi tante volte denunciato, di mettere in crisi un servizio pubblico fondamentale: la scuola”. Il presidente del III Municipio prosegue spiegando che “a tre giorni dalle accensioni dei termosifoni e dopo un anno di richieste, solleciti, incontri e promesse di impegno da parte del Campidoglio e degli assessori competenti non abbiamo ricevuto né un report delle pre-accensioni, per avere il quadro aggiornato e completo sullo stato dei riscaldamenti nei plessi scolastici municipali, né il crono-programma degli interventi e dei lavori straordinari, neppure per molte delle situazioni di eccezionale gravità da noi segnalate per tempo”.

Per l'assessore alla scuola del III Municipio Claudia Pratelli “la situazione è inverosimile. Da un anno denunciamo i problemi nei nostri istituti e chiediamo interventi strutturali per impedire che a ogni inverno i nostri ragazzi si trovino al freddo. Ma, nonostante le dichiarazioni di impegno sul tema da parte delle nuove assessore, mancano risposte fattive. Addirittura un istituto del nostro territorio, che ha tutto il nostro sostegno, è stato costretto a fare un esposto alla Procura della Repubblica per un mancato intervento del Simu. Il risultato di una simile inerzia è che, in questo istituto, alcune classi sono inagibili e che il municipio è costretto a interventi di contenimento non risolutivi in una logica di scarsa efficacia e zero economia”. L'assessore conclude così: “Il 15 novembre i riscaldamenti nei plessi scolastici dovranno essere accessi ma noi, nonostante l'impegno, non abbiamo garanzie che funzioneranno correttamente. Anche l'ovvio e il minimo sono diventati una chimera. A farne le spese sono i bambini, i lavoratori e le famiglie. Lo diciamo da un anno e ancora di più, oggi, lo ribadiamo: occorre agire, subito e con efficacia e programmare interventi strutturali”.