Roma
Scuole sicure, “Più bidelli, meno telecamere”. La provocazione dei presidi
Mario Rusconi,Anp Lazio: “Non servono i vigilantes nelle scuole ma prevenzione e formazione dei bidelli”
"Con la riapertura dell'anno scolastico si ripropone il tema della sicurezza nelle scuole che non attiene soltanto a quella degli edifici ma, ad esempio, anche alla prevenzione degli atti di bullismo, di violenza o della diffusione di sostanze stupefacenti". Lo afferma Mario Rusconi, presidente Anp-Lazio.
"Riteniamo opportuno controllare con telecamere e impianti di video sorveglianza le adiacenze delle scuole (strade , cortili e piazze). Tuttavia crediamo che introdusse le telecamere all'interno degli edifici scolastici violerebbe l'assetto e l'azione educativa propri della funzione della scuola -aggiunge Rusconi- sarebbe opportuno, come spesso richiesto da noi presidi, poter contare su un numero maggiore di bidelli formati all'azione di controllo senza per questo trasformarli in vigilantes. Azione la loro da raccordare con quella degli organi di polizia, che invece potrebbe effettuarsi con ciclicità negli spazi antistanti le scuole".
Carabinieri e Polizia nelle scuole
"In diverse occasioni ho avuto modo di allertare le forze dell'ordine sia per una vigilanza esterna degli edifici delle scuole da me dirette sia, in alcuni casi limitati, - prosegue Rusconi - di aver richiesto ed ottenuto l'intervento di unità cinofile all'interno della scuola stessa quando mi erano stati segnalati sospetti episodi di spaccio. Nessuno studente ha mai avuto nulla da obiettare ed anzi i genitori hanno apprezzato l'azione della scuola tendente alla salvaguardia della salute dei loro figli".
"L'uso delle telecamere all'interno delle scuole si può accettare soltanto su disposizione dell'autorità giudiziaria e dopo fondati sospetti di atti di violenza o di spaccio, come per altro già avviene”.