Roma

Sentenza del Tar, la vittoria della Sfattoria: gli animali non verranno uccisi

Annullato l'ordine dell'Asl di abbattimento dei suini adottato lo scorso 8 agosto: la richiesta è illegittima

Le vite degli animali della Sfattoria sono salve: il Tar Lazio deposita la sentenza e annulla l'ordine di abbattimento. Caporale, “la giustizia ha tutelato i diritti degli animali”.

La sentenza depositata dal Tar Lazio ha annullato l’ordine dell’Asl di abbattimento dei suini e cinghiali, adottato l’8 agosto scorso ai fini di controllo e prevenzione dell’epidemia di peste suina africana.
La richiesta dell’Asl è stata ritenuta illegittima in quanto avrebbe dovuto previamente valutare la possibilità di riconoscere alla struttura una deroga all’abbattimento giustificata dal fatto che essa è destinata concretamente a “rifugio per animali in difficoltà” e considerando anche il suo elevato valore culturale ed educativo ai sensi dell’articolo 13 del regolamento delegato UE 2020/687.

Calamo, “Sentenza di grande rilevanza costituzionale ed europea”

Sulla decisione del Tar è intervenuto l'avvocato Giuseppe Calamo dello Studio Curtis Mallet Prevost Colt & Mosle LL, che ha seguito il ricorso ad adiuvandum presentato da Enpa, Leal, Leidaa, Lndc, Oipa E Tda: “È una sentenza di grande rilevanza, costituzionale ed europea, che dovrebbe indurre le amministrazioni pubbliche a considerare con la dovuta attenzione i provvedimenti che riguardano gli animali”, ha dichiarato l'avvocato commentando la sentenza di 49 pagine che ha annullato l'abbattimento dei circa 140 animali ospitati nella struttura alle porte di Roma, “in quanto illegittimo per contraddittorietà, difetto di istruttoria e difetto di motivazione”. Lo stesso vale, precisa il Collegio, per il parere del Ministero della Salute e del Commissario straordinario alla peste suina africana.


“Grande rilevanza al nuovo art.9 della Costituzione per tutela animali”

Calamo, che rappresenta le associazioni nella controversia tra l’Asl Roma 1 e la titolare della Sfattoria degli ultimi, sottolinea due aspetti della decisione. «Innanzitutto», osserva, «è stato considerato illegittimo un ordine di abbattimento indiscriminato, perché l’autorità competente avrebbe dovuto previamente valutare la possibilità di riconoscere alla struttura una deroga giustificata dal fatto di essere ''rifugio per animali in difficoltà'', tenendo anche conto dell’''elevato valore culturale o educativo” di cui parla l’articolo 13 del regolamento delegato UE 2020/687. L’altro aspetto, - conclude Calamo - ancora più importante, è la considerazione riservata, nel modo più forte finora espresso, al dettato del nuovo art. 9 della Costituzione, che tutela l’ambiente e gli animali, e si affianca alle disposizioni dell’art.13 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Attraverso l’attività di salvataggio e cura degli animali in difficoltà, la Sfattoria educa al valore del rispetto verso gli animali stessi, ora formalmente riconosciuto anche dalla Carta fondamentale»

Caporale, “Solo insieme, uniti, si può riuscire a tutelare i più fragili”

“Le vite di oltre 150 cinghiali e maiali sono salve. - apre il Presidente degli Animalisti Italiani Onlus, Walter Caporale -. La giustizia ha tutelato i diritti degli animali. Siamo felici che la sinergia creata tra tutti i volontari delle associazioni animaliste e l’attenzione mediatica intorno a questa vicenda abbia scosso le coscienze dei cittadini e portato il Tar ad annullare un abbattimento d’assalto inutile che si sarebbe rivelato una carneficina. Solo insieme, uniti, si può riuscire a tutelare i più fragili”.