Roma

Sfattoria degli animali, il Tar accorcia i tempi: insorgono le associazioni

Le associazioni al fianco della Sfattoria degli Ultimi sono insorte contro i tempi troppo stringenti imposti dal Tar

Le associazioni che affiancano il ricorso della Sfattoria contro il limite imposto dal Tar: “Diano tempo per consegnare la documentazione, no ad abbattimenti senza senso”.

Lo comunicano Enpa, Leal, Leidaa, Lndc, Oipa e Tda, commentando il decreto con cui il Tar ha limitato la scadenza per consegnare i documenti a favore delle tesi delle due parti tra Asl e la Sfattoria. L'Asl, con il decreto emesso il 14 agosto, “in attesa di adempimenti istruttori” aveva sospeso gli abbattimenti degli animali fino al 18 agosto e non più fino al 14 settembre. Ma nel frattempo ne è giunto un altro: “Letto il decreto emanato dal Tar del Lazio oggi, 17 agosto, che stabilisce che l’Asl Roma 1 possa valutare se abbattere o no gli animali presenti nel santuario a prescindere dalla documentazione che avrebbe dovuto essere presentata ed esaminata domani secondo il decreto del 14 agosto, auspichiamo che quanto disposto non conduca ad abbattimenti in una struttura dove lo stesso Tar riconosce non esservi un focolaio di Psa attivo. Auspichiamo che l’Asl consenta anche alle controparti di depositare propri documenti e chiarimenti affinché possa instaurarsi un equo contraddittorio e che manifesti essa stessa la volontà di trovare soluzioni alternative che consentano la salvezza di animali sani, chiusi in recinti, iscritti all’anagrafe e costantemente controllati”, commentano le associazioni.

L'avvocato al fianco della Sfattoria: “Ci sono delle violazioni”

“Il decreto in esame accerta che l'azione amministrativa è stata eseguita in violazione dell'art. 12, co. 2, del Regolamento (UE) 2020/687 e, per l'effetto, ha sospeso l'efficacia del provvedimento di abbattimento dell'8 agosto 2022. Inoltre, impone all’Asl di svolgere un monitoraggio dello stato di salute dei suidi presenti nel rifugio, valutando se esistono effettivamente casi in cui è consentito l’abbattimento. Non autorizza gli abbattimenti in generale nel rifugio, dispone semplicemente che l’autorità sanitaria compia nuovi accertamenti essendosi i precedenti rivelatisi erronei. In ragione della diversa lettura che l'Asl ha diramato, stiamo comunque considerando se proporre un’istanza di modifica”. Così è intervenuto Giuseppe Calamo, avvocato dello Studio Curtis Mallet Prevost Colt & Mosle LLP, che affianca le associazioni nel ricorso.