Roma
Sgarbi a Raggi: “Cameriera”. Di Maio la difende incassa “Raglio da bibitaro"
Elezioni Roma 2021: Vittorio Sgarbi prende a insulti la Raggi. Il ministro di Maio la difende e Sgarbi affonda: "Ecco il raglio del bibitaro"
Vittorio Sgarbi sindaco di Roma, avvia la campagna insultando la Raggi: “Cara Virginia Raggi, quelli come te non dovrebbero lavorare, visto come hai ridotto Roma. Io ti lascerei a casa, con il reddito di cittadinanza. Chissà quanti piatti avrai rotto, come cameriera, lavoro dignitoso, ma che richiede abilità. Vergognati tu, sindaca per caso di una città umiliata”.
E subito su twitter la replica della Raggi, seguita a ruota da quella del ministro Di Maio. Scrive il sindaco di Roma: “Io nella mia vita ho lavorato. E tra le tante cose ho fatto anche la cameriera. Che è un lavoro più che dignitoso. Dovresti avere rispetto per chi si guadagna da vivere ogni giorno con fatica e onestà, soprattutto in questo momento. Vergogna!”.
Prima ancora della controrepolica di Sgarbi, interviene anche il ministro Luigi Di Maio: “Non ho l’abitudine di rispondere a Vittorio Sgarbi, lo sapete. Sorprende come una persona di cultura riesca ad essere così volgare e offensiva. Non è il nostro stile. Non è nemmeno lo stile di Virginia Raggi, che gli ha risposto da signora. Farsi le ossa sul lavoro è infatti una cosa onorevole e dignitosa, di cui andare fieri. Basta attaccare Virginia, basta offenderla, basta insulti. Chiediamo rispetto”.
Quanto basta per trasformare il critico d'arte in un fiume in piena: “Ecco, non poteva mancare il raglio del "bibitaro", plastico esempio dei nulla facenti al Governo, il rappresentante più illustre di un'Italia che premia gli sfaticati e incapaci e punisce chi lavora e fa impresa. Date agli italiani l'opportunità di andare a votare, così che possiate ritornare da dove siete venuti: dal nulla! P.S. - Quando Di Maio mi rimprovera la mia volgarità, dimentica che il capo del suo partito lo ha fatto eleggere a forza di “vaffanculo” e insultando mezzo mondo. Difficile, dopo avere avuto questo privilegio, censurare la supposta volgarità altrui. Quanto al “lavoro” della Raggi, nessuno ne vede traccia. Rispetto poi alla rivendicazione dei meriti dei consiglieri del M5S, non si deve dimenticare che il presidente del consiglio De Vito è stato arrestato per corruzione: con i metodi dei grillini, sarebbe già stato condannato. Non capisco perché si insista a ritenere “cameriere” un’offesa: è semplicemente una metafora. Poco diversa da servo. Che ha un doppio significato: di chi è utile con i suoi servizi, e di chi è piegato sotto un padrone. Inutile confondere le carte. I veri camerieri non c’entrano. Come non c’entrano i facchini. Raggi e Di Maio sono lacchè di un assassino; quest’ultimo padre di un soggetto accusato di stupro”.
Per quelli che nutrivano ancora perplessità sulla campagna elettorale di Roma, lo scambio di accuse tra Sgarbi, Raggi e Di Maio è il chiaro segno dell'importanza della battaglia per Roma. Grandi assenti ancora il centrosinistra e il centrodestra.