Roma

Sgarbi minacciato e insultato, la risposta: "Pronto a sciogliere il Comune"

Esplode la "bomba" dopo una riunione a villa Savorelli, il sindaco denuncia: "Aggressione fascista"

Amministrazione di Sutri al capolinea. È scontro totale tra il sindaco Sgarbi e i propri consiglieri, il critico d'arte denuncia minacce e insulti, poi sgancia la "bomba": "Pronto a sciogliere e chiedere il commissariamento del Comune".

 

Altro che "Rinascimento", l'avventura del neo sindaco sembra pronta ad arenarsi dopo neanche 3 mesi. L'annuncio arriva tramite una nota del critico d'arte e deputato di Forza Italia, attraverso la quel denuncia il potere di alcune famiglie di Sutri paragonandole a quelle dei mafiosi: " Per quello che mi riguarda la mia esperienza da qui in avanti sara’ a tempo definito. Occorre il ripristino delle regole", annuncia Sgarbi. Al centro delle polemiche un violento diverbio, avvenuto tra il primo cittadino e il consigliere Matteo Amori durante una riunione a villa Savorelli. Amori, cognato del vicesindaco Casini, avrebbe infatti insultato Vittorio Sgarbi durante un'accesa discussione, arrivando a minacciarlo. Questo quanto riferito dallo stesso sindaco, che ha esposto l'episodio ai carabinieri di Ronciglione.

Un episodio probabilmente non nato lì, anzi. Tutti i consiglieri comunali, ad eccezione dell'assessore Claudia Mercuri, avevano infatti lo scorso 20 agosto inviato al sindaco una lettera congiunta, nella quale si chiede di fare un passo indietro in merito a presunti "personaggi locali interessati" e collaboratori dello stesso, coinvolti, secondo l'accusa, più a fondo nei processi decisionali del Comune rispetto agli stessi eletti. Una richiesta ufficiale, per rimediare a quello che gli stessi definiscono una "falsa partenza" del professor Sgarbi.

 

L'esito e gli sviluppi, decisamente non felici, oggi non sembrano più un mistero. Dopo lo scontro di villa Savorelli, Sgarbi ha infatti lanciano un ultimatum indirizzato al vincesindaco Casini e al congnato: "Non so se il vicesindaco Casini intenda 'finoallafine' stare unito al violento consigliere Amori, o accetti le mie condizioni: le dimissioni da consigliere di Amori per vilipendio delle istituzioni e indegnità morale e politica, o dimettersi con lui".

"Una esperienza come questa non l’avevo vissuta neanche a Salemi - denuncia ancora Sgarbi - dove le famiglie non ritenevano di essere superiori alla democrazia assembleare e non avevano consuetudini a insultare e minacciare ma a discutere. Il potere di alcuni gruppi famigliari a Sutri è affine al potere mafioso e si configura come estraneo alla democrazia. Sono pronto a denunciarlo a Sutri e a chiedere al prefetto in vigore di tali comportamenti lo scioglimento del comune e il suo commissariamento. Per quello che mi riguarda la mia esperienza da qui in avanti sara’ a tempo definito. Occorre il ripristino delle regole".