Roma

Shopping di aziende italiane: Taxi, “Un'app punta a dominare il mercato”

Loreno Bittarelli, presidente di Unione Radio Taxi, “Un potenziale monopolista ci accusa di limitare la concorrenza”

Guerra dei taxi sulle piazze di Roma e Milano. A fronteggiarsi le Centrali Radio contro l'app My taxi e ascendere in campo è Loreno Bittarelli, presidente della Coop più grande d'Europa, la 3570, e dell'unione Radio Taxi Italiani.

 


Bittarelli articola la sua offensiva con una denuncia chiara. L'app finanziata dal gruppo tedesco Daimler punta a conquistare una posizione di dominio del mercato, accusando gli altri operatori di impedire concorrenza e libero mercato.

La storia è avvincente perché rappresenta l'ennesimo tentativo di grandi gruppi internazionali di fare shopping di imprese in Italia. E dopo le infrastrutture come Autostrade, Telecom, la scalata alle Generali e la vicenda Vivendi-Mediaset, sembra che la “spesa” ora si stia concentrando sulle piccole e medie aziende più vivaci.
Scrive Loreno Bittarelli: "In un comunicato stampa del 21 dicembre 2016 Mytaxi dichiarava alla stampa di aver raggiunto “numeri record” a Roma e Milano precisando che “l’applicazione Mytaxi, nelle sole due città in cui è presente in Italia (Roma e Milano), è stata scaricata da più di 300mila persone con 2,5 milioni di km percorsi dai taxi ad essa iscritti in quelle due città. ”Nello stesso Comunicato Mytaxi dichiarava “l’ottimo riscontro da parte dei tassisti che hanno aderito numerosi al servizio: 1.650 tassisti iscritti totali di cui oltre 650 a Milano e 1.000 a Roma dove è diventata, in soli 7 mesi dal suo arrivo, uno dei più grandi operatori del settore, per numero dei tassisti iscritti”. Contraddicendo clamorosamente questi dati pubblicamente dichiarati appena un mese fa, Mytaxi ha presentato un esposto all’Antitrust lamentando di trovare, a causa dell’operatività delle Centrali radiotaxi di Roma e Milano, un “ostacolo e un impedimento al suo ingresso sul mercato”! Dov’è la verità?”.

E poi racconta la visita della Guardia di Finanza nella centrale della 3570: “La contraddizione è palese, ma intanto ieri i Funzionari dell’Antitrust e Finanzieri hanno trascorso l’intera giornata presso la sede del 3570 ed hanno ispezionato contemporaneamente anche altri radiotaxi di Roma e Milano alla ricerca di prove del denunciato “ostacolo e impedimento all’ingresso sul mercato di Mytaxi”. Il 3570 ha, ovviamente, fornito al personale operante tutta la collaborazione necessaria e richiesta e ritiene doveroso evidenziare la serietà e professionalità con cui lo stesso ha svolto i compiti del proprio Ufficio. E’, tuttavia, impossibile non evidenziare che tanto impegno di lavoro e di denaro pubblico e, soprattutto, l’ampia pubblicità di stampa fornita a supporto dell’evento, lasciano davvero molto, ma molto perplessi. Ferma la riflessione che se i numeri dichiarati a dicembre da Mytaxi sono veri, “l’eliminazione manu militari” della possibile concorrenza delle Centrali radiotaxi operanti su Roma e Milano finirebbe davvero col creare monopolio e situazione dominante, ma a favore di Mytaxi, e non delle Cooperative dei tassisti. Con l’aggravante che dietro Mytaxi c’è il gruppo automobilistico tedesco Daimler AG e quindi il capitale, per giunta straniero, mentre dietro le Cooperative dei tassisti ci sono i lavoratori, per giunta italiani”.

IL NODO TASSE E COMPENSI
La conseguenza è una chiara dichiarazione di guerra: “L’iniziativa di Mytaxi non ci spaventa affatto, anzi, ci sollecita a reagire e a chiedere, in tutte le competenti Sedi, la verifica dei molteplici aspetti, che in ordine alla sua operatività, ci lasciano seri dubbi di conformità alle norme. Ad esempio, il corrispettivo relativo alle corse fornite dai tassisti dipendenti di Cooperative di lavoro, a chi viene corrisposto? Al tassista o, come dovrebbe essere, alla Cooperativa di lavoro? Quale aliquota IVA viene applicata sulla commissione del 7% sul prezzo della corsa trattenuta ai tassisti? E come viene regolato il rilascio della relativa fatturazione? Lo sconto promozionale del 50% operato, per alcune corse, non viola forse l’obbligo della tariffa amministrata e non costituisce palese atto di concorrenza sleale a carico degli altri tassisti? Ed il fondamentale principio legislativo dell’offerta indifferenziata è, forse, compatibile con le modalità operative e l’utilizzo dei numeri di telefono in diretta disponibilità tra utenti e tassisti? Viene rispettata la privacy di entrambi? E questi sono solo alcuni dei punti che andremo a chiedere presto di verificare alle Autorità competenti sotto il profilo della legittimità comportamentale di Mytaxi”.

LA SFIDA
Conclude Bittarelli: “Se Mytaxi vuole conquistare il mercato in Italia può farlo solo rispettando le regole e le leggi italiane. E su questo siamo sicuri che a vincere saranno i tassisti, e non lo strapotere economico e finanziario della Daimler AG".