Roma
Si pente l’avvocato re delle news bufala. Canzona: "Chiedo scusa, i mie soldi alla Cri"
Un macigno grande come 588 azioni giudiziarie dinanzi il Giudice di Pace di Roma, tutte concentrati nell'unica settimana che va dal 13 al 17 luglio. E tutti promossi dallo stesso avvocato che rischia di innescare uno tsunami storico. Oggetto: la richiesta di pagamento della parcella per gli oneri legali, depositata da una vecchia conoscenza del mondo legale, quell'avvocato Giacinto Canzona, un tempo leader imbattuto delle notizie più stravaganti e poi scoperto da Striscia La Notizia come un "vero inventore di bufale". Basti ricordare la salsa notizia della donna che aveva perso il bambino durante il naufragio della Costa Concordia al Giglio. Ma a pochi giorni dal caos annunciato, l'avvocato si pente.
Canzona, che ha scontato la sua passione per le notizie creative, riprese sempre da tg, agenzia di stampa e giornali con grande enfasi, poi rivelatesi assolutamente fasulle, con ben 11 mesi di sospensione dall'attività forense, è riuscito a convincere quasi 600 persone a curare altrettante cause per la riscossione di "libretti postali e bancari antichi", quei ricordi che spuntano quando si svuotano le case degli anziani e che rappresentano i classici investimenti poi dimenticati nel tempo.
Canzona è riuscito a trasformarsi nel paladino degli eredi dei libretti "storicizzati" ma quando proprio la trasmissione televisiva ha scoperto che le richieste di spese legali gli avrebbero fruttato diversi milioni di euro, è rimasto "incastrato" nel meccanismo che lo avrebbe trasformato in uomo ricco.
Così, a pochi giorni dal caos che la sua richiesta di pagamento degli onorari legali, causerà negli ufficio del Giudice di Pace, si pente e tenta una mediazione. E' pronto a cancellare la maxi richiesta a condizione che ciascun assistito versi le spese legali che ha sostenuto per "incardinare" i processi, pari a 150 euro per ciascuna causa (che comunque fa 90 mila euro), al quale ciascuno dei ricorrenti per i libretti dovrà aggiungere altri 300 euro da donare al Comitato locale del IV Municipio della Croce Rossa, che potrebbe trovarsi un obolo di quasi 270 mila euro dal legale più creativo che l'Italia abbia mai conosciuto.
Per mantenere fede alla sua promessa di "remissione bonaria" che in seconda istanza salverebbe anche il Giudice di Pace di Roma dall'assalto di luglio, è andato persino da un notaio dove ha depositato una "promessa al pubblico" con la quale si impegna a mantenere fede al patto di rinunciare ai suoi onorari.
Non contento ha spedito in anteprima ad affaritaliani.it anche una lettera aperta a tutti i giornalisti che - si precisa, involontariamente - sono spesso caduti nelle sue trappole mediatiche, dando enfasi a notizie decisamente accattivanti e credibili, purtroppo finte. Canzona chiede scusa, chiede una seconda opportunità e confessa i suoi deliri e chiedendo di credere che la sua azione di riguardo nei confronti della Croce Rossa, possa essere considerata una buona azione. E conclude: "Mi piacerebbe voltare una pagina buia della mia vita e spero che me ne offriate la possibilità".
Affaritaliani.it concede all'avvocato Canzona la sua seconda possibilità, non prima però di dare un consiglio a chi deciderà di accettare l'accordo: chiamate il notaio e verificate la bontà dell'atto. Il conto corrente l'abbiamo verificato noi con la Croce Rossa Italiana ed è proprio quella della sezione del IV MUnicipio. Poi decidete se aderire. Visti i trascorsi, la via della redenzione è costellata di dubbi da sfatare.
L'ATTO NOTARILE CON IL QUALE SI IMPEGNA A CHIUDERE LA CAUSA CON 600 PERSONE