Roma

Siccità, il Lazio resta senza acqua: Zingaretti dichiara lo stato di calamità

Allarme della Coldiretti: "Nella Regione la mancanza d’acqua potrebbe causare oltre 250 milioni di danni"

Il caldo torrido e la mancanza di piogge sta mettendo in ginocchio il Lazio a causa della siccità. Il governatore Zingaretti è corso ai ripari dichiarando lo stato di calamità naturale, mentre gli agricoltori lanciano l’allarme per l’impossibilità di irrigare i propri terreni.

Lo spreco d’acqua è un problema di oggi, tra l’utilizzo smodato che se ne fa e la perdita delle tubature: solo a Roma la dispersione della reta idrica è al 28%, nonostante negli ultimi anni sia stata notevolmente ridotta.

Siccità, Zingaretti dichiara lo stato di calamità naturale

L’ordinanza del governatore Zingaretti si allinea con l’idea di evitare le turnazioni che potrebbero colpire la Regione. “Lo stato di calamità - ha detto Zingaretti - servirà ad adottare immediatamente le prime misure, ad invitare i sindaci alle prime misure di contenimento perché dobbiamo prepararci a una situazione che sarà molto critica e dovrà basarsi sul risparmio idrico da tutte le attività, a cominciare dai consumi familiari, però anche alla ricerca di forme di approvvigionamento e di presenza vicino alle amministrazioni comunali".

Molte sono ad oggi le zone della Regione colpite dalla mancanza d’acqua. Ma l'area che soffre di più è quella del viterbese, cioè Ato 1, secondo quanto trapelato da una riunione in prefettura sull’emergenza siccità, dove hanno partecipato il presidente Zingaretti, assieme al Vicepresidente Daniele Leodori, l'assessora regionale Roberta Lombardi, l'assessore alle infrastrutture Mauro Alessandri, Protezione Civile, e Acea Ato 2. "La crisi ambientale e la siccità stanno provocando ai corsi d'acqua dei problemi drammatici e quindi facciamo un appello sentito a tutti e a tutte a iniziare la stagione del risparmio dell'acqua", ha sottolineato Zingaretti.

Mentre Zingaretti dichiara lo stato di calamità naturale, Gualtieri rassicura la Capitale spiegando che non ci sarà il razionamento dell'acqua. "Ho sentito il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, con il quale sono in contatto continuo, e i vertici di Acea, i quali mi hanno confermato che, anche grazie agli investimenti effettuati dall'azienda in questi anni, al momento non c'e' alcun rischio per la città di Roma di dover procedere a turnazioni e altre forme di razionamento". Il sindaco ha comunque consigliato di non sprecare l'acqua: "Di fronte all'assenza di piogge e alla situazione determinata dai cambiamenti climatici, è fondamentale usare un bene prezioso come l'acqua in modo attento e responsabile, senza sprechi. Ed è questo l'invito che, assieme agli altri vertici istituzionali, rivolgo alle cittadine e ai cittadini romani anche alla luce della situazione attuale". 

Siccità Lazio, l'allarme della Coldiretti: "Senz'acqua danni per oltre 250 milioni di euro"

Intanto la Coldiretti lancia l’allarme per i danni che la siccità sta causando agli agricoltori. A Frosinone e Latina sono già iniziati i razionamenti, con lo stop all’acqua dalle 12 alle 18 e totale il mercoledì per Frosinone e la domenica in alcune zone di Latina. “Una situazione che comporta un aggravio di costi per le aziende agricole - spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri - che sono costrette ad utilizzare motori a pompe elettriche e dunque a consumare gasolio, in un momento in cui i costi per il caro carburante e il caro energia sono lievitati. Tutto questo sta portando sul lastrico le nostre aziende”. Ma non solo gli agricoltori, anche gli allevatori potrebbero finire – ancora di più – in ginocchio, visto le enormi quantità di acqua utilizzata per abbeverare mucche e suini. Solo nel Lazio, calcola la Coldiretti, la siccità potrebbe causare costi per oltre 250 milioni di euro. “Servono misure immediate per garantire l’approvvigionamento alimentare della popolazione - ha concluso Granieri - ed è necessario avviare con urgenza un grande piano nazionale per gli invasi che Coldiretti propone da tempo. Solo l’11% dell’acqua piovana viene raccolta e con questo intervento potremmo arrivare al 50%, evitando così situazioni di crisi come quella che stiamo vivendo e che siamo costretti ad affrontare ogni anno”.