Siccità Roma, caldo africano e grandine: folle estate ai Castelli Romani
Chicchi di ghiaccio grossi come noci hanno colpito i vigneti
Siccità e poi la grandine: i raccolti dei Castelli Romani potrebbero essere gravemente compromessi dalle condizioni meteorologiche di questa estate.
Sono piovuti chicchi di grandine grossi come noci sui vigneti dei Castelli Romani. La Coldiretti parla di “danni ingenti” provocati dall'ondata di maltempo. Le viti sono state travolte da forti raffiche di vento accompagnate da un nubifragio nei comuni di Zagarolo, San Cesareo, Colonna, Gallicano e Montecompatri. Le piante, già sofferenti per la siccità e le temperature elevate, sono state sommerse da una coltre bianca di ghiaccio.
“La grandinata – spiega Coldiretti – è arrivata nella più delicata fase vegetativa dei grappoli e potrebbe aver compromesso in qualche caso anche la stessa qualità delle uve. Molti produttori hanno dovuto abbassare gli impianti di pescaggio fino a 6 metri nel sottosuolo perché anche nella fascia territoriale dei Castelli Romani si riscontra un preoccupante depauperamento delle falde. La situazione, al momento, è sotto controllo e gestibile. Ma se non ci saranno precipitazioni da qui alla fine di agosto la produzione vitivinicola potrebbe correre seri rischi di tenuta con conseguenze che sarebbero disastrose sul sistema agricolo locale”, spiega Coldiretti in una nota.