Sicurezza: escluse le agenzie con licenza regolare. "Salvini intervenga"
Franco Cecconi, Aiss: "La nuova direttiva sulla gestione degli eventi pubblici è un passo indietro"
Sicurezza nelle manifestazioni pubbliche, la nuova direttiva sulla safety è un rischio. Lo dice l'associazione Aiss.
“Le modifiche recentemente apportate alle norme della ‘Circolare Gabrielli’ dal Ministero dell’Interno costituiscono un preoccupante passo indietro nella gestione della sicurezza delle manifestazioni pubbliche. L’esclusione delle agenzie con regolare licenza ai sensi del 134 TULPS - il Testo Unico di Pubblica Sicurezza -, che si avvalgono di personale dotato di specifica formazione e autorizzazione, oltre a penalizzare pesantemente l'economia del settore, già gravato dall’abusivismo, mette a rischio la sicurezza degli stessi eventi pubblici”.
E’ quanto dichiara Franco Cecconi, Presidente dell’AISS (Associazione Italiana Sicurezza Sussidiaria), in merito alla nuova direttiva sulle misure di safety da adottare in occasione di pubbliche manifestazioni ed eventi di pubblico spettacolo. “E’ impensabile - spiega Cecconi - affidare la sicurezza degli eventi a personale privo di qualsiasi autorizzazione e competenza, favorendo di fatto fenomeni di illegalità, disordine e disorganizzazione”.
“Questo provvedimento - sottolinea il Presidente dell’AISS -, è frutto di un errore di valutazione. Non credo fosse intenzione del Ministero mettere in ginocchio l’intera categoria del comparto della Sicurezza Privata, formato da migliaia di professionisti che impiegano operatori formati e autorizzati dalle Prefetture. Tuttavia, a questo punto - conclude Cecconi -, rischiamo di dover chiudere le nostre aziende a causa della concorrenza sleale praticata dalle associazioni di volontariato, cui la nuova normativa affida la sicurezza delle manifestazioni, sebbene totalmente sprovviste di autorizzazioni ed escluse da qualsiasi forma di controllo amministrativo”.
“L’AISS, a tutela dei propri associati, chiede quindi un incontro urgente con il Ministro Salvini al fine di ripristinare anzitutto un corretto rapporto tra pubblico e privato, in funzione del riconoscimento all’amministrazione comunale e al sindaco della centralità nel garantire adeguati standard di sicurezza nell’organizzazione di eventi. Condizione, questa, imprescindibile perché chi ha fatto della sicurezza la propria professione possa continuare a lavorare”.