Roma

Sindaco Pd di Roma, Bettini prende tempo: “No alla Raggi. Serve nome vincente”

Goffredo Bettini, membro della direzione del Pd, sulle comunali 2021: “Appoggiare Calenda? Chi si candida deve essere disposto per 5 anni a dedicarsi a Roma”

Candidato sindaco di Roma, il Pd è ancora in alto mare. A confermarlo è Goffredo Bettini, che continua a prendere tempo senza sbilanciarsi troppo. Quel che è certo è che i dem non sosterranno mai Virginia Raggi, ma non Calenda: appoggiare il leader di Azione è possibile, ma solo ad una determinata condizione.

Incalzato sul tema comunali, Bettini su Sky Tg24 è andato sulla difensiva: “Non ne posso parlare. Roma è una città difficilissima, noi del Pd abbiamo detto senza problemi che è impossibile appoggiare una nuova candidatura dell'attuale sindaco Virginia Raggi. Si deve trovare qualcosa di diverso, ma siamo ancora in una fase istruttoria. Noi non dobbiamo avere paraocchi ideologici e politici nel valutare le candidature che possono essere in campo. Dobbiamo valutare delle candidature democratiche, vincenti e capaci di dedicare la loro vita almeno per i prossimi 5 anni a Roma”.

Per quanto riguarda invece un possibile rimpasto di Governo, Bettiin ha rimandato il problema: “Penso che adesso ci sia grandissima sofferenza, il governo si deve far carico dell'emergenza, dei vaccini, noi siamo un governo che mette al primo posto la solidarietà, poi si parlerà, se se ne dovrà parlare, di riassetto, ma è una cosa che viene dopo l'emergenza".

Bettini, che più volte ha posto l'esigenza di un nuovo assetto del Governo, poi chiarisce: “Mi piace chiamarla ripartenza, non rimpasto, perché abbiamo superato mesi terribili, Conte è stato molto bravo, senza di lui non ci sarebbe stata la salvezza dell'Italia ma finita l'emergenza si deve guardare di più alla prospettiva. In questa ripartenza nessuno deve fare un passo indietro, tutti devono fare un passo avanti a partire dai leader dei partiti, non è un totonomi però". Quanto al premier, l'esponente Pd spiega: "Stimo Conte, è un uomo di sintesi, di compromesso spesso alto, è un ottimo presidente del Consiglio e penso che mantenere un profilo istituzionale per lui sia un vantaggio. Se anche la stima ottenuta presso i cittadini vorrà utilizzarla sul piano politico spetta a lui decidere, se lo farà non penso avrà risultati magri come è successo ad altri. Conte ha la capacità di fare una esperienza politica ma penso sia meglio che mantenga questo ruolo istituzionale di sintesi".