Sky abbandona Roma. Giornalisti in guerra votano quattro giorni di sciopero
“Il piano porterebbe allo sradicamento del tg che va in onda a Roma dal 2003”
Giornalisti Sky sul piede di guerra: riuniti in assemblea hanno votato all’unanimità l’apertura immediata dello stato d’agitazione della redazione di SkyTg24 e affidato al Comitato di Redazione un pacchetto di 4 giorni di sciopero.
Il piano industriale dell'azienda prevede l'esubero di 120 persone della sede romana e di altri 80 della sede di Milano. E il trasferimento di 300 dipendenti dalla Capitale a Milano, inclusi i giornalisti di Sky Tg 24 (con l'eccezione della redazione politica e di quella Centro Sud). Via da Roma anche parte della Information Technology e gran parte del settore commerciale.
L’Assemblea dei giornalisti ha espresso la propria netta contrarietà alla chiusura della sede di Roma in Via Salaria del telegiornale. “Il Comitato di Redazione ribadisce la propria preoccupazione per le ricadute occupazionali e per l’impatto sulla vita di centinaia di colleghi e delle loro famiglie”, si legge in una nota Stampa Romana.
“Il piano, così come presentato, porterebbe allo sradicamento del nostro Telegiornale che fin dalla prima edizione nel 2003 va in onda da Roma e che, nella Capitale, ha costruito la sua credibilità dimostrando di essere un protagonista del panorama informativo italiano".
Le reazioni
"Governo, Comune e Regione si impegnino per scongiurare la chiusura della sede romana di Sky e il trasferimento di 300 persone da Roma a Milano. Dopo Almaviva, le istituzioni locali devono fare fronte comune per evitare che Roma perda altre centinaia di posti di lavoro. E mi auguro che anche la sindaca Raggi faccia la sua parte". Lo afferma Stefano Pedica del Pd. "Ben venga l'impegno del ministro Calenda di convocare un tavolo al Mise sulla vertenza Sky. Roma e' la Capitale d'Italia e come tale deve essere trattata. E anche le istituzioni locali devono far sentire forte la loro voce. Devono combattere unite per i lavoratori di Sky cosi' come per quelli di Almaviva. Raggi cosa ne pensa?".
Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia commenta: “Fratelli d'Italia presenterà un'interrogazione in Parlamento e in Campidoglio per chiedere al Governo Gentiloni e al sindaco di Roma Raggi di intervenire per impedire la chiusura della sede romana di Sky e il suo trasferimento a Milano. Evitare che la Capitale subisca un'altra scelta che avrebbe pesanti conseguenze in termini occupazionali e di investimenti deve essere una priorità delle Istituzioni locali e nazionali”.
Sulla vicenda interviene anche capogruppo del PD capitolino Michela Di Biase: “La vicenda del trasferimento di una parte della redazione di Sky a Milano è un danno grave per Roma. La capitale si sta trasformando nella città delle opportunità mancate. Il trasferimento dell’emittente privata di Murdoch è l’emblema del venir meno per Roma dell’interesse di aziende importanti, di cospicui investimenti e di occupazione. L’amministrazione Raggi ha elevato l’immobilismo a progetto, perché incapace di cimentarsi su sfide mondiali come le olimpiadi, sul completamento della linea C della metropolitana o anche semplicemente di cogliere l’opportunità rappresentata dall’investimento privato sul nuovo stadio della Roma. Sono solo alcuni dei deficit di una ‘governance’ impreparata che oltre ad allontanare gli investitori mette in anche pericolo, se non in fuga, asset fondamentali già consolidati. E’ il caso della Rai che come si apprende in queste ore potrebbe seguire lo stesso schema di Sky spostando parte delle redazioni giornalistiche”
"Ai giornalisti, ai tecnici e a tutti i lavoratori di Sky Italia va la mia solidarietà per il momento difficile che stanno attraversando a seguito della decisione dei vertici dell'azienda di mettere in campo un piano lacrime e sangue che prevede 200 esuberi, 300 trasferimenti e il trasloco della sede di Sktg24 da Roma a Milano. Preoccupa, in particolare, che il cuore dell'azienda si sposti a Milano. Roma continua a perdere pezzi e tutto ciò nel disinteresse più totale dell'amministrazione 5 Stelle e del governo nazionale", dice Gianni Alemanno di Azione Nazionale.
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