Roma
Smog alle stelle, si apre la guerra legale. Il Codacons: "Un commissario ai trasporti"
Il Codacons, alla luce dei valori ancora elevatissimi di inquinamento nell’aria di Roma e considerata l’inefficacia delle misure finora adottate, ha deciso di rivolgersi al Consiglio di Stato, chiedendo la nomina di un commissario “ad acta” che si sostituisca all’attuale amministrazione nell’attuazione di un piano di potenziamento del trasporto pubblico.
Infatti – ricorda il Codacons – proprio il famoso piano di potenziamento dei mezzi pubblici della capitale è stato alla base della bocciatura degli incrementi delle tariffe per le strisce blu da parte del Tar del Lazio prima e del Consiglio di Stato nei giorni scorsi.
Scrivono i giudici del Consiglio di Stato nella sentenza del 10 dicembre scorso:
“E’ invero previsto in detti Piani il ricorso ad una sinergia di azioni ai fini di ottenere un utile impatto sui problemi della mobilità. Tanto è evidenziato al punto A.5.3, del vigente Piano ove è previsto che esso avrebbe potuto essere conseguito con una azione globale che affrontasse, contemporaneamente, il miglioramento e la razionalizzazione della circolazione delle autovetture, il potenziamento del trasporto collettivo, la razionalizzazione della sosta - quanto a disponibilità e localizzazione degli stalli ed adozione di una opportuna tariffazione - ed il completamento del sistema viario tangenziale; come pure è previsto al punto 1.2 del Piano adottato, in cui è sostenuto che esso è basato sulla condivisione, cioè alla sostituzione delle regole attuali, orientate prioritariamente alla gestione e al controllo dell’occupazione degli spazi, con misure di condivisione spaziale e temporale della città, come: bonus di mobilità, car-bikesharing, mobility management, trasporto pubblico, open data, sosta tariffata, isole ambientali e smart card […] Quindi l’adeguamento delle tariffe orarie, disposto con l’impugnata deliberazione, se pur utile all’auspicato recupero dell’efficacia della sosta tariffata come regolatrice della domanda di spostamento all’interno delle zone interessate, avrebbe dovuto essere corredato, per essere pienamente in linea con i Piani alle cui risultanze è stato fatto espresso riferimento nella deliberazione stessa, anche dalla effettiva adozione delle contemporanee ulteriori misure in detti Piani indicate”.
“Se il piano sulla mobilità e trasporto pubblico fosse stato attuato, molto probabilmente oggi non si vivrebbe l’emergenza smog nella capitale – attacca il Presidente Carlo Rienzi – Per tale motivo abbiamo deciso di presentare un ricorso al Consiglio di Stato, chiedendo di nominare un commissario ad acta che si occupi solo dell’attuazione del piano sul potenziamento dei mezzi pubblici”.