"Soldi contanti ad Alemanno e Visconti". Panzironi: i flussi per la Fondazione
Un flusso di soldi, dalle mani di Buzzi ai conti della Fondazione Nuova Italia dell'ex sindaco Gianni Alemanno e alla cassa per la campagna elettorale di Marco Visconti, passando però attraverso il “passacarte” Franco Panzironi, che riceveva fisicamente il denaro. Almeno per quanto riguarda la parte in contanti.
A ricostruire il meccanismo con cui Salvatore Buzzi avrebbe sponsorizzato e alimentato gli interessi di Alemanno e dell'allora assessore all'ambiente del comune di Roma, è l'ex Ad di Ama, finito anche lui nell'inchiesta Mafia Capitale.
In una dichiarazione spontanea davanti ai giudici della Decima sezione penale del Trubunale di Roma, ha voluto mettere in fila i passaggi di soldi che sarebbero dovuti avvenire da parte di Buzzi nei confronti di Alemanno o dell'ente da lui presieduto, ovvero la Fondazione Italia.
"Fui informato da Visconti e Alemanno che Buzzi era intenzionato a versare contributi alla fondazione per queste campagne elettorali. Poi successivamente mi fu comunicato sempre da Alemanno e Visconti che una parte doveva venire in contanti ma portata in fondazione personalmente da Buzzi, e il resto versata ufficialmente alla Fondazione Nuova Italia, cosa poi riscontrata dai bonifici".
Sulle modalità della consegna dei soldi, lo stesso ex amministratore delegato della municipalizzata per l'ambiente ha poi precisato: "Tutte le volte che Buzzi prendeva un appuntamento, veniva in Fondazione con pacchetti di soldi che alcune volte, come ho dichiarato, neanche contavo, perché ero praticamente solo, perché Visconti non voleva avere rapporti diretti con Buzzi".
Sullo stesso punto, Panzironi, difeso dall'avvocato Pasquale Bartolo, ha proseguito portando all'attenzione del tribunale alcuni particolari. "Buzzi veniva in Fondazione, consegnava l'importo in una busta e poi, più tardi, veniva Visconti o un suo collaboratore per ritirare gli importi per la propria campagna elettorale".
Dettagli anche sul rapporto tra Salvatore Buzzi e l'allora sindaco Gianni Alemanno: "Alemanno mi chiese di fare un intervento su Buzzi per la sua attività verso Eur Spa. Buzzi dichiarò a me che avrebbe poi dato 40 mila euro. Sono importi registrati nella Fondazione Nuova Italia e che sono intervenuti a fine 2014, attraverso delle cene o comunque dei versamenti diretti". Infine, l'imputato ha chiarito il ruolo avuto nell'incontro tra Alemanno e Buzzi. "Buzzi aveva delle difficoltà ad avere un incontro tempestivo con Alemanno - ha sottolineato Panzironi - Dissi a Buzzi 'io devo andare per delle cose, se ti fai trovare in anticamera posso chiedere se ti riceve'. Una volta che è entrato, e Alemanno lo ha ricevuto, io sono uscito. Anche dalle intercettazioni si capisce che io non ho assistito".
La replica di Alemanno
"Accuse priive di fondamento" così ha commentato l'ex sindaco ha commentato le dichiarazioni di Panzironi. "Solo un rapido commento sul contenuto delle dichiarazioni spontanee che Franco Panzironi ha voluto rilasciare oggi in Tribunale, peraltro identico a quanto già dichiarato ai Pubblici Ministeri a febbraio dello scorso anno. Si tratta di accuse prive di ogni riscontro nelle carte processuali, come dimostreremo nel processo che dovrò affrontare dal prossimo mese di marzo. Io non ho mai concordato né con Panzironi né con Buzzi né con altri nessun contributo elettorale come contraccambio di un mio interessamento delle Cooperative facenti capo al gruppo di Buzzi".