Roma
Soldi per velocizzare trasferimento: in manette poliziotto del Viminale
Poliziotto del Ministero dell'Interno chiedeva soldi euro per accelerare pratiche di trasferimento: è agli arresti domiciliari
Poliziotto chiedeva soldi per accelerare pratiche di trasferimento dei colleghi: scattati gli arresti domiciliari, con l'accusa di traffico di influenze illecite, per un 46enne assistente capo in servizio all'ufficio trasferimenti del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell'Interno.
A prendere questa decisione è stato il gip Giulia Proto accogliendo una richiesta della procura di Roma che contesta a all'uomo di essersi fatto promettere 800 euro, come prezzo della propria mediazione illecita, da un agente della Questura di Genova, desideroso di essere spostato presso la Questura di Palermo dove abitava la famiglia, affinché agevolasse e accelerasse la sua pratica di trasferimento.
Il poliziotto arrestato, secondo l'ipotesi d'accusa, sfruttava e vantava relazioni esistenti e presunte con pubblici ufficiali ma per il gip "ha millantato conoscenze che non aveva e favori che non poteva fare, in cambio di denaro". Il via all'inchiesta è scaturito proprio dalla denuncia presentata dal poliziotto interessato al trasferimento ma dagli accertamenti è emerso che la condotta dell'arrestato non fosse occasionale. Il poliziotto, infatti, si sarebbe reso disponibile, in cambio di 500 euro, ad aiutare un ragazzo che lavora nell'Esercito a Brunico di essere trasferito a Roma.