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Roma
Spaccio Capitale, Roma dichiara guerra ai grossisti della droga: il piano
Il prefetto Giannini

Allarme Capitale, il prefetto di Roma, Lamberto Giannini, annuncia la massima attenzione soprattutto sui territori delle periferie e lotta allo spaccio di droga. Questo alla luce degli ultimi fatti di sangue che hanno coinvolto la città, le forze dell'ordine lanciano l'allerta.

Due omicidi, due gambizzati in meno di 4 giorni sono un segnale forte che la criminalità sta ridisegnando le gerarchie. Per questo si spaara. E si spara tanto nelle roccaforti dei clan: Corviale, Casilino, Tor Bella Monaca. 

Come nel 2010

Una situazione simile si era vissuta a Roma nel 2010. Ogni sera un gambizzato. Una guerra fatta di revolver e proiettili per spartirsi i territori dello spaccio. Al Tuscolano, dove imperavano i Casamonica. Feriti e morti a raffica che col tempo diedero la risposta della guerra tra clan per il mercato della droga. Già, la droga: il vero motore dell'economia malavitosa romana. La cocaina in particolare è ovunque. Dalla patinata Roma nord alla degradata Roma est. Un problema sociale dietro cui ci sono interessi monster.

Il Prefetto Giannini

«Gli ultimi episodi che si sono verificati sono avvenuti in contesti diversi e non c’è alcun legame tra loro. Massima attenzione sulle periferie ma non parlerei di fibrillazione in quei territori. Dobbiamo lavorare fianco a fianco con tutte le forze di polizia. L’Arma dei Carabinieri ha effettuato un ingente sequestro di armi. Bisogna essere attenti ad episodi che possono sembrare marginali. L’impegno è massimo da tempo. Sarà importante effettuare un’attività di studio e di analisi su dove impiegare sempre di più queste risorse». Così il prefetto di Roma, Lamberto Giannini, a margine del vertice in Prefettura a Roma, a cui ha partecipato anche il sindaco Roberto Gualtieri, sulla sicurezza nella Capitale, dopo i recenti fatti di sangue che si sono verificati a Pantano, dove è stato ucciso un 14enne e a Corviale dove è stato assassinato a colpi di pistola un 30enne.

Il sindaco al Vertice

Quella di oggi "è stata una riunione positiva. Abbiamo fatto il punto sugli eventi delittuosi che hanno interessato Roma e provincia, quindi ovviamente anche sull'omicidio di Corviale. È previsto un rafforzamento della presenza dello Stato sul territorio, dove già c'è un tessuto sociale molto ricco anche grazie a importanti progetti del Pnrr avviati. C'è il massimo impegno di tutti a sostenere e incoraggiare la riqualificazione". Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri a termine della riunione del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica a Palazzo Valentini.

Cosa succederà

Già nelle prossime ore si lavorerà con i reparti della Mobile e del Ros per mettere a punto un piano operativo che andrà ad attaccare le roccaforti dei clan: non solo Alto impatto, i pattuglioni voluti dal Ministero dell'Interno, ma operazioni investigative per bloccare l'afflusso dei carichi nelle piazze di spaccio. Si va ad aggredire la sorgente dello spaccio: i carichi. Una rete di controllo che sarà sempre più stretta. In questa direzione, vista la totale assenza della politica di sicurezza del Campidoglio (dove sono telecamere, illuminazione, piani di rigenerazione promessi da due anni?), la garanzia sarà proprio il Prefetto Giannini: il migliore.  Sarà lui a coordinare le operazioni e guidare blitz e uomini. La sfida alla criminalità è stata lanciata.

Porto d'armi ai raggi X

Non una stretta ai permessi per i “porto d’armi”, ma il Prefetto di Roma Lamberto Giannini auspica una maggiore attenzione al vaglio dei rilasci dei permessi e, soprattutto, maggiori verifiche sulle condizioni con cui le armi vengono conservate e protette. E’ quanto emerge a margine della riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è svolto questa mattina a Roma. Una riunione incentrata proprio sulla scia di sangue che sta caratterizzando questo periodo. Secondo i dati forniti dalla questura di Roma, nel 2022 sono stati rilasciati 2.663 porto d'armi per difesa personale a cui si aggiungono 3.841 porto fucile uso sportivo e 7.331 autorizzazioni uso caccia. Armi legali ma che secondo gli investigatori finiscono comunque sul mercato illegale quando vengono rubate dalle abitazioni di chi le detiene. “Rispetto al passato – dice il prefetto di Roma - sono dati in calo. Non parlerei di stretta o apertura” al rilascio dei porto d’armi, “ma parlerei di attento vaglio delle necessità“ di chi richiede il permesso di detenere un’arma e “anche di una particolare attenzione a verificare le condizioni di tenuta di queste armi” e il rispetto “delle misure di sicurezza prudenziali che vengono richieste”. A proposito di armi rubate dice “certamente c’è un mercato illegale” alimentato “da armi che vengono trafugate però, purtroppo, non siamo lontani da tanti conflitti”.

 

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