Spaccio ed estorsione, business di famiglia: arrestati padre e figlio
Le indagini sono partite dall'ex compagna di una vittima, impaurita dalle minacce estorsive continue
Droga, smantellata famiglia di spacciatori: padre, madre e due figli. Gli investigatori della Polizia di Stato hanno condotto in carcere il padre, 57 anni, e uno dei due figli, 32 anni, con l'accusa di spaccio di stupefacenti ed estorsione, date le insistenti minacce ad un cliente “cattivo pagatore”.
Entrambi gli arrestati, residenti in zona Ponte di Nona, erano già noti alle forze dell'ordine a causa di diversi precedenti penali.
L'attività investigativa della Polizia di Stato, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma - Pool Reati Gravi contro il Patrimonio e Stupefacenti, è partita da alcune dichiarazioni dell’ex compagna della vittima che, impaurita dalle minacce estorsive che arrivavano all’uomo per un debito di droga, si è rivolta al commissariato Romanina, diretto da Laura Petroni.
Le attività tecniche, autorizzate dall'Autorità Giudiziaria, hanno consentito di identificare gli autori dell'estorsione e di documentare lo spaccio di sostanze stupefacenti: in particolare le utenze monitorate, impiegate per una costante attività di spaccio di cocaina, venivano usate come "citofoni" per i contatti immediatamente precedenti alla consegna della droga, ma soprattutto, i due arrestati usavano tali utenze per cercare di rintracciare la vittima anche con messaggi dal tenore evidentemente estorsivo.
L'attività di vendita era quotidiana, tanto da ritenersi "professionale", e serviva un vasto numero di clienti rendendo necessario l'ausilio della moglie e di un altro figlio del 59enne: proprio sul conto corrente di quest’ultimo venivano indirizzate le somme di denaro necessarie per l'acquisto degli stupefacenti.
Al termine delle operazioni di rito, i due principali indagati sono stati accompagnati a Regina Coeli.
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