Roma

Spaghetti con le telline, arriva la ricetta ufficiale. Come l'amatriciana

Alla prossima sagra delle telline di Passoscuro l'annuncio del marchio De.Co: denominazione comunale. La storia

di Luca Benigni

E pronta ad essere incisa su carte ufficiali la ricetta doc degli spaghetti con la tellina, piatto adorato da proletari e artisti. E’ quello a cui sta lavorando il Comune di Fiumicino e l’annuncio ufficiale sarà dato probabilmente, nella prossima sagra della tellina programmata come ogni anno dal 25 al 27 maggio a Passoscuro.

L’idea è quella di fissarla con una De.co, il marchio di denominazione comunale che punta a tutelare la vera ricetta del piatto tipico locale sulla scia di quanto fatto per la ricetta dell’amatriciana l’anno scorso dal sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, dopo una polemica con lo chef stellato e televisivo Carlo Cracco.

l marchio garantisce l’origine dei prodotti tipici di un territorio. In questo caso è la tellina il mollusco bivalve tipico del litorale romano. Come recita un testo della Fondazione Slow Food per la Biodiveristà Onlus “si trova comunemente sulle coste italiane ovunque ci siano fondali sabbiosi ma, nella zona che va da Passoscuro a Capo d’Anzio, parte della quale è compresa nella Riserva Naturale del Litorale Romano, la pesca è sempre stata abbondante e rinomata fin dai tempi dei romani, grazie alla qualità e alla finezza della sabbia. Lo confermano anche documenti del ‘500 dove si parla di cessione dei terreni destinati a tale attività”.

L’eroe di questa storia è il tellinaro, quell’uomo che arrivava in spiaggia puntualmente al tramonto spesso con il cappello di paglia ben calcato in testa che arrotolava  i pantaloni sopra il ginocchio e si bagnava nel Tirreno trascinando il suo rastrello dentato dragando la sabbia. Con i piedi a mollo faceva su e giù il tempo necessario a raccogliere abbondanti telline per la spaghettata serale in famiglia o con gli amici. Da giovani si pensava fosse un tipo un pò strambo, invece era un genio del luogo. In genere usciva dall’acqua bagnato ben bene ma felice e contento. La tellina infatti è assolutamente democratica, tutto possono pescarla ed è fissata nelle stesse fondamenta di molti centri abitati della costa laziale. Narra infatti la leggenda che nei secoli scorsi i pescatori partendo da Minturno arrivassero sulle spiagge di Fiumicino Fregene ma soprattutto a ridosso delle spiagge dove sfociano i fiumi Arrone  e Tevere per pescare le prelibate telline. Ci restavano per tempo e costruivano capanne che poi negli anni ‘50 sono diventate case e poi borghetti. Negli anni 60, raccontano le cronache gli spaghetti con le dolci telline erano il piatto della Dolce vita in riva al mare. Il piatto amato da attori e attrici era adorato da Federico Fellini. Oggi diventa icona di un territorio, segno di identità di un comune. La bandiera di un mondo fatto 660 ristoranti tra popolari e stellati e oltre cento pescherecci che ogni notte vanno per mare. Beato chi le mangia.