Sparò in testa al genero. Sedici anni in appello
E' colpevole di omicidio volontario anche per la Corte d'Assiste d'Appello di Roma il settantenne che, nel dicembre 2013, uccise il genero a Rocca Priora. I giudici hanno confermato la condanna, mentre lo hanno assolto dall'accusa di porto d'armi illegale. Sedici anni di reclusione per Saverio Cerbara, una pena due anni inferiore rispetto a quella già stabilita in abbreviato dal gup di Velletri.
Il giorno del delitto, l'uomo aveva atteso che il genero uscisse di casa e poi, al termine di un breve diverbio generato da vecchie ruggini familiari, ha estratto la pistola e lo ha freddato con diversi colpi. Dopo aver fatto fuoco, e averlo colpito alla testa e al corpo, l'imputato si sarebbe poi allontanato dal luogo dei fatti con l'intento di suicidarsi. Rintracciato nei pressi del cimitero di Lariano, sarebbe stato salvato dall'intervento delle forze dell'ordine.