Spelacchio morto, l'arringa difensiva della Montanari. Brutto ma simpatico
Montanari: “In questa storia a morire è stato prima di tutto il buon senso”
Spelacchio è morto, e ormai lo sappiamo. Ma è stato simpatico.
Re dei social, capace di catalizzare l'attenzione dei media che, diciamolo, ci hanno “campato” per qualche giorno, tanto da finire sui rotocalchi di mezzo mondo, ora si merita una vera e propria arringa difensiva.
L'assessore capitolino all'Ambiente Pinuccia Montanari, titolare della gestione delle operazioni, messe sotto accusa, per il trasporto e l'allestimento dell'abete tristo di piazza Venezia, si sfoga, pure lei, su facebook, connotando la vicenda come “fuori da ogni logica” e gridare, ancora una volta, alla morte ma “del buon senso”.
“Non sarà perfetto, lo ammetto. Va bene, non ha la chioma più folta del mondo ma farne addirittura un caso mi sembra fuori ogni logica”.
L'assessore scrive: “Tutti sono diventanti esperti di alberi di Natale: trasmissioni televisive, interviste a ricercatori scientifici e presunti tali, interrogazioni parlamentari, commissioni d’inchiesta, dirette dei tg per discutere di “lunghezza dell’apparato radicale”, “densità degli aghi per centimetro quadrato” e “grado di inclinazione dei rami, penduli e non. Insomma, per alcuni media e per l’opposizione stiamo parlando del tema più importante dell’intero Paese: altro che Banca Etruria o gli ennesimi tagli nella legge di Stabilità!”
E aggiunge: “Mancano soltanto un plastico a “Porta a Porta” e l’invio di una squadra della Nasa per studiarlo. In realtà, Forza Italia e Partito Democratico dovrebbero dire grazie a Spelacchio: per qualche giorno abbiamo dimenticato tutti i problemi che loro hanno causato. Spelacchio ci sta regalando finalmente un Natale spensierato: non si parla di disoccupazione in Italia, del Pil che cresce a stento, della sinistra che litiga in vista delle elezioni. Dobbiamo ringraziarlo di cuore. Scusatemi per l’ironia”.
Insomma “Grazie a lui c'è chi ha scoperto che alberi di Natale così grandi ed alti non possono avere le radici. Per questo lo hanno dato per morto senza accorgersi che in questa struggente storia di Natale a morire è stato prima di tutto il buon senso”.