Roma
Spiagge Capocotta: vince il bando chi progetta 3 chioschi LGBTQIA+. Mistero
Nella determinazione del punteggio assumere disabili, donne e under 35 vale meno che predisporre progetti gender. La Lega dà battaglia
Ci sono voluti 24 anni per mettere a bando i chioschi di Capocotta, la spiaggia”selvaggia” vero patrimonio di Roma e dei romani e il Campidoglio ha partorito un bando pasticcio. Nelle pieghe del documento che dà tempo sino al 16 aprile per presentare le offerte per 3 lotti, spunta un misterioso premio a chi inserisce nella proposta l'inclusione delle persone LGBTQIA+ che vale ben 15 punti e che supera di 5 punti i “risultati economici e sociali.
L'esperienza nelle gestione di ciringhiti alla romana, l'impiego di dipendenti al 40% under 35 o al 50% di disabili valgono 5+5. Donne, giovani e disabili, nel calcolo del punteggio per l'assegnazione “pesano” un terzo dell'inclusione della comunità LGBTQIA+. Un paradosso economico e culturale, visto che si tratta di una spiaggia attrezzata e non di un teatro o un un'attività di sostegno al cinema. Eppure accade.
Capocotta soprannominata "Cap 'O Cott" in onore di Cap D'Agde
Anche se a poca distanza dai celeberrimi Er Zagaia, Porto di Enea e Settimo Cielo sopravvive l'Oasi Naturista, una porzione significativa delle dune dove da sempre i costumi sono ispirati alla massima libertà tanto da lasciare cadere bikini e slip prima ancora del cappello. Insomma, se c'era un posto a Roma dove sesso, razza, religione e persino fondamentalisti ufologi venivano accolti nella natura era proprio il triangolo della libertà, non a caso soprannominato “Capo 'O Cott” in onore della costa francese di Cap D'Agde e del villaggio naturista noto in tutto il mondo.
La comunità gender discriminata
Appare dunque bizzarro come il Comune di Roma abbia deciso di chiedere a chi ambisce alla gestione di chioschi, ristorantini, sdraio e ombrelloni anche la capacità misteriosa di predisporre inclusione sociale e lotta a ogni forma di discriminazione progetti destinati a persone LGBT..... . Come se fosse lo stesso Campidoglio a creare un sottoinsieme sociale meritevole di particolari attenzioni e delicatezze e non cittadini di Serie A come tutti gli altri. E per paura che una giornata di sole possa essere guastata dalla presenza di soggetti omofobi o psicopatici non riconosciuti individua una parte dell'offerta tecnica del bando con una premialità che ha del surreale, vista la natura del luogo e l'abitudine dei frequentatori alla massima libertà. Insomma è storicamente assodato che chi va al mare a Capocotta non si stupisce dell'assenza di costumi da bagno o della presenza dichi ha fatto scelte individuali sessuali non in linea con la moltitudine.
Fabrizio Santori, Lega: "Il bando è anticostituzionale"
Sulla vicenda interviene il capogruppo della Lega, Fabrizio Santori: “Gualtieri ritiri il bando di Capocotta – spiega in una nota – perché il bando è un atto discriminatorio e un favore ai progetti LGBTQIA+. Discrimina cittadini e imprenditori, ignorando l'articolo 26 della Costituzione che afferma e promuove la famiglia fondata sul matrimonio. Dunque – prosegue – il bando è palesemente anticostituzionale”.
Poi l'attacco politico: “Basta sguazzare nel pantano della discriminazione al contrario illudendosi di essere democratici e finendo con l’annegare nel ridicolo, oltre che nell’illecito. Assegnare 15 punti in più per chi partecipa al bando e promette attività e progetti a favore della cultura di genere è inaccettabile, e resta da capire come e con quali mezzi potrebbe un gestore garantire il sostegno e il rispetto di queste scelte. Ma di fatto si impedisce a chi voglia preferire opzioni diverse di avere una legittima opportunità di reddito e di lavoro”.
Battaglia aperta, scadenza del bando il 16 aprile e stagione estiva alle porte. Come al solito sarà una corsa in caso di ricorsi amministrativi.