Spiagge inquinate, allarme parassiti sulle coste laziali: scabbia a Focene
Dopo una giornata al mare al posto del doposole bisogna applicare l'antiparassitario
Scabbia, tigna e pulci di mare: aumentano i casi di parassiti contratti sulle spiagge romane.
di Diana Maltagliati
Federica va spesso a Focene, in estate, ma non le era mai capitato di ammalarsi per una giornata in spiaggia. Quest'estate, però, è stata meno fortunata e dopo una gita con le amiche ha contratto la scabbia. “Ho iniziato a sentire prurito mentre mi trovavo seduta sul bagnasciuga. Dato che sono allergica a molte cose non me ne sono preoccupata subito, ma tornata a casa ho visto che le bolle non se ne andavano e ho chiesto al mio medico di visitarmi”.
Il dermatologo non era meravigliato che la ragazza avesse preso i parassiti e le ha spiegato che il suo caso non era l'unico di agosto. Come lei, altri avevano già chiesto il suo aiuto per la scabbia, i pidocchi di mare e la tigna. Sono stati soprattutto bambini a venire colpiti dai parassiti dopo una vacanza al mare tra Ostia, Fregene e Focene. Oltre a essere più delicati di un adulto, i bambini passano più tempo a giocare nella sabbia e a fare il bagno, nonostante tutti i romani sappiano che l'acqua della costa laziale è tutt'altro che pulita, e probabilmente è proprio questa la ragione dell'incidenza elevata dei parassiti sui più piccoli.
“Di solito non faccio nemmeno il bagno in mare perché so che a Focene non è il caso, lì sfocia il Tevere. Quel giorno però faceva caldissimo e mi sono seduta insieme alle mie amiche sul bagnasciuga”.
Gambe, braccia e pancia le si sono riempite di bolle rosse simili a punture di zanzara. Troppe per essere state provocate da un singolo insetto. Il medico le ha spiegato che probabilmente aveva le difese immunitarie basse quando ha contratto i parassiti oppure gli acari hanno approfittato di qualche micro-ferita per annidarsi sottopelle. Quello che è risultato subito chiaro al dermatologo, comunque, è che le acque sporche della costa romana hanno influito in maniera determinante sul proliferare di questi organismi.
É della scorsa settimana il dossier di Goletta Verde sulla condizione delle spiagge italiane in materia di inquinamento che ha portato alla luce una situazione da bollino nero vicino a Roma. Su 23 punti del Lazio analizzati a laboratorio, 10 campionamenti hanno registrato livelli di inquinamento oltre i limiti di legge e 9 di questi mettevano alla luce livelli di inquinamento pari al doppio di quelli tollerabili dal corpo umano. Il Lazio è tra le regioni con il più alto numero di “malati cronici”, ovvero quei punti che da più di 5 anni sono mediamente inquinati.