Roma
Sposarsi, morire e fare la pipì: la stangata di Natale di Gualtieri: +37%



“Puniti” per l'inflazione cittadini e imprese romane con ”la delibera segreta”. Ecco il maxi documento dei rincari per il 2024. Opposizioni derise
Roma, la stangata di Natale di Gualtieri è servita: aumentano musei, riprese cinematografiche, rette degli asili nido, persino l'accesso ai documenti ufficiali del Comune. Anche fare la pipì nei pochi e sgangherati bagni pubblici dal primo gennaio del 2024 sarà più caro: da 1 euro a un euro e 20 centesimi, così come morire, visto che l'aumento non risparmia neanche i defunti.
Anche sposarsi in Comune diventerà più caro: si passa da 1200 euro per chi convola nei giorni feriali, a 1392 euro che diventano 1624 se il “Sì” avviene nel week end con un incremento che stanga anche le Unioni Civili.
Il Consiglio comunale sotto anestesia
Tra un video celebrativo e l'altro, il sindaco di Roma trova il tempo per prendere in giro l'intero Consiglio Comunale: obbliga gli eletti di Fratelli d'Italia, Lega, Movimento Cinque Stelle ad assistere al dibattito anestetizzante sul bilancio, un mero documento finanziario, mentre la delibera della stangata l'ha già approvata col “favore dell'oscurità” venerdì scorso.
La serie di aumenti della delibera 421
Eccola, dunque. E' la numero 421 del 15 dicembre ed ha lo scopo di aumentare in percentuale la copertura dei costi di gestione dei servizi pubblici a domanda individuale”, cioè quella serie infinita e borbonica di documenti che il cittadino “acquista” e che servono ad autorizzare non solo il pasto dei bimbi negli asili, ma ogni autorizzazione che permette di nascere, sposarsi, essere sepolti, cremati e aprire un negozio con la Scia o chiedere di fare riprese video, foto o altro nella Roma del cinema, per un totale che vale il 37% medio di copertura dei costi.
Il colpo di mano "col favore delle tenebre"
Ma perché la serie di aumenti? Semplice: la silenziosa assessore al Bilancio, Silvia Scozzese, è riuscita con un colpo di mano a trovare il soldi per far quadrare il bilancio con una “chiara manovra” inflattiva che mette al sicuro la cassa, scaricando l'inflazione su cittadini e imprese. E fin qui nulla da obiettare. Ciò che lascia senza parole è il comportamento dei partiti di opposizione, assenti, derisi e distratti dalla liturgia degli emendamenti. E se la politica romana ormai sogna di gettarsi a capofitto tra torroni, bollicine e cenoni, le organizzazioni sindacali viene da chiedersi siano già con i piedi sotto il tavolino. A che servono?