Roma

Spotted scandalo: la mappa delle belle universitarie scatena i molestatori

Sulle pagine “Spotted” gli universitari segnalano, in maniera anonima, la posizione delle ragazze per ottenerne nome e cognome: campo spianato per i molestatori

di Federico Bosi

La mappa social che scatena i molestatori: su Facebook le pagine “Spotted” delle università romane, La Sapienza e Roma Tre su tutte, sono una “piantina 2.0” che segnala la posizione delle belle ragazze universitarie. E così per gli incontenibili stalker come il 23enne arrestato giovedì la strada è spianata. Ma può anche essere un'arma a doppio taglio.

 

I social ne sono pieni, e Facebook ne ha il primato assoluto di seguaci. Le pagine “Spotted”, nate circa 6 anni fa o poco più, sono dei profili in cui le persone, nel totale anonimato, segnalano la posizione di un qualcosa al fine di ottenerne maggiori informazioni. Se ne possono trovare di tutti i tipi, i più seguiti sono quelli delle università come “Spotted: Sapienza”, seguito da oltre 90mila persone, o “Spotted: Roma Tre”, quasi 28mila followers; ma anche di tutt'altro genere come “Spotted: Atac”, 10mila seguaci, o “Spotted: Trenitalia”.

Le segnalazioni sono, in linea generale, di due tipi. La prima è quella di un oggetto smarrito: viene ritrovato, per esempio, un cappello rosso nella biblioteca di giurisprudenza di Roma Tre; chi lo ritrova scrive sulla pagina di averlo ritrovato sperando di ritrovare tra i commenti quello del proprietario in modo tale da poterglielo restituire. La seconda, la più diffusa, è quella delle belle ragazze: viene segnalata la presenza della bella ragazza in un punto preciso ad un'orario preciso con l'obiettivo di trovare tra i commenti un'anima pia che ne segnali nome e cognome. Gli “annunci” sono per tutti i gusti.

 

Ragazza bionda con forme da capogiro

“Spotto ragazza bionda con forme da capogiro vista ad economia il 15 gennaio per un esame. Credo ti chiami Francesca e il cognome è qualcosa con monte. Mi piacerebbe offrirti un caffè”

Ragazza castana/mora del primo banco

“Spotto ragazza castana/mora oggi in alessandrina con maglione giallo che era al primo banco vicino la porta nella sala giuridica, fatti viva”

Ragazza riccia con occhi chiari

“Spotto ragazza con giubbotto rosso riccia, bionda con occhi chiari che il giorno 21 Gen. studiava in barone, quando ci prendiamo qualcosa insieme?”

Ragazza mora con camicetta rosa che scriveva al cellulare

“Barone piano superiore 20/01 spotto ragazza mora con camicetta rosa.. maglioncino nero jeans chiari e scarponcini neri.. portavi gli occhiali da sole sulla testa e spesso scrivevi al cell.. hai reso bellissima una giornata di studio che altrimenti sarebbe stata noiosissima.. se ti riconosci metti like e ti ringrazierò offrendoti un caffè?.. sono il ragazzo che é stato seduto davanti a te tutto il tempo”

E proprio questa seconda faccia delle pagine “Spotted” universitarie veniva utilizzata dal finto chef arrestato giovedì per cercare le proprie vittime. Strumento che però gli si è ritorto contro, a tal punto da essere stato utilizzato per arrestarlo.

Infatti le ragazze vittime di molestie, in 6 hanno sporto denuncia ma il gip nell'ordinanza di custodia cautelare nei confronti del 23enne salentino parla di oltre 30, sulle pagine “Spotted” de La Sapienza e Roma Tre hanno segnalato il molestatore, non apertamente, in modo tale da poter scoprirne la reale identità, vedere se altre ragazze erano state molestate e, in caso, denunciarlo. Proprio così è stato possibile rintracciarlo ed arrestarlo.