Stadio As Roma, documenti alla Regione Lazio. Ma col “trucco” - Affaritaliani.it

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Stadio As Roma, documenti alla Regione Lazio. Ma col “trucco”

A rischio la regolarità dell'iter amministrativo: manca il parere di conformità sulla delibera consiliare: conferenza dei servizi impossibile da convocare

Stadio dell'A.s Roma, sì; stadio della As Roma no. Il Comune di Roma sceglie la terza via, quella del forse. E così, due giorni dopo la scadenza fissata dalla legge sugli stadi, incarta tutto il plico con il progetto e lo spedisce alla Regione Lazio.

Solo che e a farlo notare è la stessa Regione Lazio, si dimentica di allegare alla documentazione una “carte” fondamentale: “il parere di conformità alla delibera di pubblica utilità.

A segnalare la dimenticanza che tecnicamente potrebbe pregiudicare la regolarità amministrativa dell'iter è la  Regione Lazio che, in una nota precisa: “Il Comune di Roma Capitale ha trasmesso il progetto del nuovo Stadio della Roma presentato dalla Società Euronova il 30/5/2016. Nella nota di presentazione del progetto manca l’espressione del parere di conformità alla delibera votata dal Consiglio comunale con la quale si dichiarava la pubblica utilità dell’opera e si evidenzia esclusivamente il permanere di alcune carenze di documenti/elaborati. Nella nota di accompagno al progetto, a firma del Direttore del Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica di Roma Capitale e a seguito del lavoro svolto dal gruppo interdipartimentale, sono allegate inoltre, le relazioni dei dipartimenti interessati. Nei prossimi giorni gli Uffici della Regione esamineranno l’intera documentazione pervenuta”.

La documentazione relativa al progetto dello Stadio della Roma inviata dal Campidoglio alla Regione Lazio, secondo quanto si è appreso, non consentirebbe alla giunta guidata da Nicola Zingaretti di convocare la conferenza dei servizi, l'organismo che riunisce tutti gli attori in campo e che dovrebbe dare il parere definitivo al progetto entro 180 giorni. La Regione, che ha 5 giorni di tempo per esaminare la documentazione e convocare la conferenza dei servizi, non potrà farlo perché nella documentazione inviata da Palazzo Senatorio manca il necessario parere di conformità del progetto alla delibera approvata dall'Assemblea capitolina nella scorsa consiliatura, con la quale si dichiarava la pubblica utilità del progetto. Gli uffici regionali, dunque, richiederanno a stretto giro di posta al Campidoglio di comunicare il suo parere.

Ma non è questo l'unico scoglio sulla strada che dovrebbe portare alla realizzazione dell'impianto a Tor di Valle. Anche qualora il parere di conformità dovesse arrivare, affinché la conferenza dei servizi possa prendere una decisione servirebbe una varante al piano regolatore generale, variante che dovrà essere adottata con un voto dell'Assemblea capitolina entro 6 mesi.