Roma

Stadio As Roma, giallo: il progetto Friedkin nascosto ai consiglieri comunali

Federico Rocca, Fratelli d'Italia: “Ho chiesto il progetto il giorno 5, ancora devo averlo”

Il progetto del nuovo stadio As Roma a Pietralata è ormai pubblico, ma i consiglieri comunali non l'hanno ancora avuto. La denuncia è di Federico Rocca, Fratelli d'Italia.

"Dopo il fallimento del progetto per la realizzazione del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle, c’è molta apprensione e tante aspettative sulla nuova proposta presentata nei giorni scorsi in Campidoglio. Tutti quanti auspichiamo che questa volta il progetto possa essere realizzato ma per farlo abbiamo bisogno di conoscere la proposta nel dettaglio e di valutare tutti gli aspetti affinché si possa dar vita ad un iter celere e soprattutto per far sì che il nuovo stadio rappresenti una risorsa e un punto di riferimento per lo sport capitolino".

"Ho seguito le procedure e ho chiesto il carteggio"

"Dopo mesi di annunci - continua Rocca - finalmente è arrivata la proposta progettuale, cosicché, seguendo le procedure e gli strumenti a nostra disposizione ho chiesto in data 5 ottobre copia della documentazione all’Assessore all’Urbanistica e contestualmente la convocazione della Commissione Sport per iniziare a visionare gli atti. Sono consapevole che saremo chiamati più avanti ad esprimere i dovuti parare ma una conoscenza preliminare di ciò che sarà valutato dagli uffici e nelle conferenze dei servizi non guasterebbe, anzi, a mio avviso aiuterebbe a velocizzare i tempi.

Siamo al 12 ottobre e non ho avuto nessuna risposta in merito alle mie richieste ma aprendo la rassegna stampa di questa mattina ho notato con mio stupore che molti organi di stampa sono a conoscenza del progetto e di ciò che sarà realizzato – prosegue Rocca - ossia 60.000 posti, aree verdi, bistrot, campi da padel ecc…. A questo punto una domanda è più che lecita: perché alcuni giornalisti hanno potuto acquisire alcune informazioni e i consiglieri di Roma Capitale ancora no?

Penso che si tratti anche di rispetto istituzionale e soprattutto del ruolo che i 48 consiglieri capitolini ricoprono, se poi a qualche mio collega va bene così problema suo ma io sono sempre stato abituato a studiare gli atti, ad approfondire e soprattutto a dare una mano laddove c’è qualcosa di buono e utile per Roma, a maggior ragione se consideriamo il fallimento del primo progetto.

Spero che nei prossimi giorni si possa ristabilire un minimo di corretta istituzionale e trasparenza nei confronti dei consiglieri, fermo restando che questo metodo non mi piace – conclude Rocca - perché opere come questa non possono rimanere un fatto per pochi intimi, visto che da quanto si apprende, sempre leggendo i giornali, ci potrebbe essere chiesto di riconoscerne la pubblica utilità.