Roma
Stadio della Roma, Berdini ci ripensa: "Via libera", carte in Regione
Il Campidoglio approva il progetto: il dossier va alla Regione Lazio per la conferenza dei servizi
Via libera per lo stadio della Roma: gli uffici comunali hanno dato il consenso ai lavori per la nuova struttura giallorossa di Tor di Valle, passando così la palla - come riporta il quotidiano “Edilizia e Territorio” del Sole 24 Ore - alla conferenza dei servizi che, in caso affermativo, condurrà all’approvazione del progetto definitivo.
L’annuncio è dell’assessore all’Urbanistica in pectore Paolo Berdini, che ha spiegato: “Mi dicono che la documentazione è stata analizzata e approvata dagli uffici comunali. I dirigenti mi hanno comunicato che giuridicamente e tecnicamente è tutto in ordine e quindi il dossier è stato formalmente trasmesso alla Regione Lazio per l'avvio della conferenza dei servizi. Se veramente le cose stanno così - ma io non ho visto il provvedimento - lo stadio della Roma non è più una questione comunale e del mio assessorato. Ora il procedimento dipende solo dalla Regione”.
Cambio di passo, dunque, per Berdini che solo pochi giorni fa aveva scatenato un vespaio di polemiche con le sue esternazioni contrarie allo stadio, poi parzialmente rettificate, quasi fosse stato convinto di togliersi di torno un problema che avrebbe segnato il suo assessorato.
Il visto di conformità del Comune giunge a un mese di distanza dalla consegna del progetto definitivo da parte della Roma, corredato dalle modifiche richieste dalla precedente giunta Marino, esaminate e convalidate dalla società Inarcheck allo scopo preciso di facilitare il lavoro dei tecnici comunali.
Per quanto riguarda i numeri dello stadio, la struttura sarà comprensiva di 52.500 posti che potrebbero lievitare fino ai 60mila. La progettazione è affidata ad architetti di levatura internazionale quali Andreas Kipar, Dan Meis e Daniel Libeskind e, nella procedura, saranno impegnati oltre cinquecento professionisti appartenenti a cinquanta studi specialistici. Previsti tre grattacieli ed edifici ecosostenibili, oltre a 63 ettari di verde pubblico - il secondo polmone di Roma dopo Villa Pamphili - con novemila alberi piantati e undici km di piste ciclabili, per una possibile forza lavoro di quattromila fra operai e impiegati.