Roma

Stadio Flaminio, Sport e Servizi dovrà risarcire il Comune di 7,3 milioni

La società avrebbe fatto “una manutenzione carente e dannosa”, che ha portato lo stadio nelle gravi condizioni in cui versa

È finita con la vittoria del Campidoglio la battaglia legale durata 5 anni sullo stadio Flaminio. È arrivata la sentenza del Tribunale civile: Sport e Salute Spa, ex Coni Servizi, è stata condannata a risarcire il Comune di 7,3 milioni.

L'ex Coni è accusato di non aver fatto la necessaria manutenzione allo stadio. “L'inadempimento di parte convenuta è inconfutabile” si legge nella sentenza. La società è pronta al ricorso in appello, ma non si escludono accordi con il Campidoglio.

Le condizioni dello stadio

Entrambe le curve sono a rischio crollo. I locali sono stati danneggiati da numerose infiltrazioni d'acqua e anche le tribune risultano danneggiate. La causa delle gravi condizioni in cui versa la struttura, secondo la sentenza, è proprio la mancata manutenzione da parte di Sport e Salute, ex Coni Servizi. Nella sentenza infatti la manutenzione fatta dall'ex Coni Servizi è definita “carente e dannosa”.

Una storia travagliata

La sentenza, pronunciata dal giudice del Tribunale Civile Francesco Oddi, ripercorre la storia dello stadio Flaminio mettendo in fila le inadempienze del Coni.

Lo stadio, di proprietà del Comune, venne completato nel 1959 e nel 1960 la sua gestione è stata affidata al Coni. Nel 1997 la concessione viene rinnovata per altri 15 anni e nel frattempo al Coni subentra il Coni Servizi. Nel 2007 il Coni Servizi progetta dei lavori di ristrutturazione, ricevendo un finanziamento di 10 milioni dal Comune. Nel 2008 la gestione sarebbe dovuta passare alla Federazione Italiana Rugby, ma siccome la procedura non andò in porto, la gestione restò nelle mani del Coni Servizi.

Intanto tra il 2013 e il 2014 scade la concessione e il Coni Servizi riconsegna lo stadio al Comune, che si ritrova tra le mani una struttura deteriorata e in stato di abbandono. E allora il Campidoglio ha agito per le vie legali, chiedendo a Coni Servizi un risarcimento di 8,8 milioni di euro. Ora il Tribunale Civile di Roma ha dato ragione al Campidoglio, condannando Coni Servizi, che nel frattempo ha assunto il nuovo nome Sport e Salute, a pagare 7,3 milioni di euro.