Roma
Stadio Roma, chiesta dalla Procura l'archiviazione per l'ad di Acea Donnarumma
Stefano Donnarumma, indagato per corruzione in un filone dell'inchiesta sullo stadio, era finito nel mirino dei pm dalla scorsa primavera
Stadio Roma, la Procura ha chiesto al gip di archiviare la posizione di Stefano Donnarumma, l'amministratore delegato di Acea, indagato per corruzione nell'ambito di un capitolo legato al procedimento sulla costruzione dell'impianto a Tor di Valle.
Donnarumma era finito nel mirino dei pm dalla scorsa primavera perché si sospettava che "avesse sollecitato la società Acea al conferimento di incarichi di consulenza legale allo studio dell'avvocato Camillo Mezzacapo per compensare Marcello De Vito, presidente dell'Assemblea capitolina, per il contributo dato alla sua nomina, quale amministratore delegato della società".
"Benchè emerga chiaramente - si legge nella richiesta di archiviazione inoltrata dai pm - dalle conversazioni intercettate come questa fosse l'aspettativa, ed anche la pretesa, di Mezzacapo e di Gianluca Bardelli (imprenditore, ndr), tuttavia le indagini non hanno consentito di raccogliere gli elementi utili a sostenere che pari fosse l'intento di Donnarumma, il quale invece sembra aver agito, al di fuori di qualsivoglia accordo illecito, secondo la prassi seguita con riferimento anche ad altri professionisti".
Donnarumma, poi, era stato oggetto di indagine anche in riferimento a due sponsorizzazioni da 25mila euro ciascuno, che Acea fece per i concerti di Natale 2017 e 2018 tenutisi presso l'Auditorium di via della Conciliazione. Gli inquirenti sospettavano che questa dazione di denaro, promessa ed erogata da Donnarumma a De Vito, per il tramite di Mezzacapo, fosse il frutto di una corruzione, in virtù di un accertato rapporto di conoscenza tra il manager e il presidente dell'Assemblea capitolina. Sospetto che i legali dell'ad di Acea hanno dimostrato essere assolutamente infondato, anche perché Donnarumma non aveva nulla a che vedere con queste due sponsorizzazioni. E in effetti sono gli stessi pubblici ministeri, nella richiesta di archiviazione, a scrivere che la posizione del manager "in relazione all'erogazione di somme di denaro sotto forma di adesione a contratti di sponsorizzazione stipulata da Acea su sollecitazione di De Vito non ha trovato conferma nelle indagini che hanno rivelato come la decisione di stipulare i contratti in questione sia stata in realtà assunta da Luca Lanzalone".