Stadio Roma, i piccoli azionisti di Acea alla Consob: “No a speculazioni”
Il titolo Acea in altalena alla Borsa: “”Non ci sono ostacoli per la società”
Metodo Parnasi, stadio Roma e Acea Spa. Al fianco della multiutility di proprietà al 51% del Comune di Roma si schierano i piccoli azionisti che avvertono: la politica stia lontana dalla società.
Dopo il crollo dello scorso 13 giugno, in contemporanea all'inchiesta della procura sullo stadio della Roma e sui domiciliari per l'ormai ex presidente Luca Lanzalone, il titolo è andato in altalena e così l'esercito dei “piccoli azionisti Acea, alla luce dei fatti, hanno deciso perciò di agire per tutelare il buon nome dell’azienda, del personale dipendente (operativo sui territori), e gli interessi dell’azionariato diffuso che partecipa attivamente al “capitale societario”, come dimostrato dall’ampia presenza in occasione dell’Assemblea degli Azionisti del 20 Aprile scorso”.
Così parte l'appello alla Consob per tutelare il titolo di Acea da eventuali manovre speculative, perché, scrive l'associazione Apa, “è indubbio che le potenzialità dell’azienda che gestisce “i servizi pubblici essenziali (con) concessioni pubbliche” nei più grandi “bacini di utenze” del Paese, generi vari interessi. Concludono i piccoli azionisti: “Noi abbiamo il diritto-dovere di invitare la Consob a vigilare attentamente per scongiurare speculazioni a Piazza Affari che potrebbero inficiare le attività in corso ed i corsi di Borsa”.
Secondo l'Apa “le dimissioni prontamente presentate” dall’avvocato Lanzalone, eliminano qualsiasi ostacolo “tecnico-giuridico” al normale svolgimento delle attività programmate”.
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