Stadio Roma: il sogno da 1,7mld di investimenti. Gongola solo Caltagirone
Virginia Raggi costretta a congelare il progetto sino alla fine dell'eventuale processo
Era il sogno di Roma: un nuovo stadio a Tor di Valle, 1,7 mld di investimenti e 2 mila posti di lavoro in una città quasi alla fame.
L'inchiesta del Procuratore Paolo Ielo costringe il Comune di Roma a mettere l'intero progetto nel frigorifero sino a quando non si avrà chiarezza e cioè solo alla fine di un processo che si preannuncia lungo e complesso, vista la quantità di carte e i diversi rimaneggiamenti del progetto subiti da quando Ignazio Marino nel 2014 approvò la “pubblica utilità”
Nel frattempo l'unico sogno della città cade come un cristallo urtato da un elefante impazzito e si aggiunge al trauma di Mafia Capitale. Nella complessità di Roma, città dove la corruzione non è mai morta e dove le antiche usanze dei faccendieri trasformano i diritti in tangenti e le elezioni in un'occasione per mungere le casse delle imprese sempre aperte per conquistare consensi, chi ci rimette da questa lurida vicenda è sempre la città e i suoi abitanti.
Ma c'è anche chi festeggia come il “vecchio” Francesco Gaetano Caltagirone che si vede avverare la sua profezia per la quale lo stadio a Tor di Valle non si poteva fare. Tant'è che l'”ex padrone di Roma aveva proposto l'area di Tor Vergata, riuscendo anche a convincere l'ex assessore all'Urbanistica della Raggi, Paolo Berdini, a sposare l'alternativa a Tor di Valle.
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