Roma

Stadio Roma, è l'ora del processo: Parnasi, Palozzi ed altri 10 in tribunale

Associazione per delinquere, corruzione e finanziamento illecito, inizia il processo stadio Roma: in 12 davanti all'ottava sezione penale del tribunale di Roma

Per Luca Parnasi, Adriano Palozzi, Michele Civita, Davide Bordoni, Francesco Prosperetti ed altre sette persone è l'ora della verità: oggi, martedì 5 novembre, inizierà il processo in tribunale di Roma riguardante il filone principale dell'inchiesta sul nuovo stadio della Roma di Tor di Valle.

Il lungo processo inizierà alle ore 9:30 davanti all'ottava sezione penale del tribunale di Roma e vedrà coinvolte ben 12 persone. A giudizio, oltre a Parnasi, ci saranno l'ex vicepresidente del Consiglio della Regione Lazio, Adriano Palozzi di Cambiamo; l'ex assessore regionale, Michele Civita del Pd; il soprintendente ai beni culturali, Francesco Prosperetti; il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Davide Bordoni; Daniele Leoni, funzionario del Dipartimento Urbanistica del Comune di Roma; Giampaolo Gola, l'ex assessore allo sport del X Municipio; l'architetto Paolo Desideri; e Claudio Santini, ex capo di Gabinetto al Mibact. A questi vanno aggiunti i nomi di Nabor Zaffiri e Gianluca Talone, due ex manager e collaboratori di Luca Parnasi (gli altri due “bracci destri” di Parnasi Caporilli e Contasta avevano patteggiato una condanna a 2 anni).

Le accuse sono, a vario a titolo, di associazione per delinquere, corruzione e finanziamento illecito.

Tutto il procedimento fa perno sulla figura di Luca Parnasi. I pm capitolini in particolare ipotizzano una presunta corruzione nell'ambito della variante del progetto per lo stadio che dovrebbe sorgere nella zona di Tor di Valle, approvato poi col taglio del 50% delle cubature rispetto al progetto iniziale. Per arrivare all’approvazione del progetto, Parnasi si sarebbe servito tra gli altri dell’avvocato, ex presidente di Acea, Luca Lanzalone, finito ai domiciliari con l’accusa di corruzione e giudicato con rito immediato in un procedimento ancora in corso, che per la giunta capitolina seguiva la trattativa sulla modifica del piano e che poi in cambio dell’aiuto fornito avrebbe ricevuto incarichi e consulenze del valore di 100mila euro. Parnasi fu poi arrestato il 13 giugno 2018 e successivamente sottoposto a obbligo di firma.

Al processo il Comune di Roma, la Regione Lazio, Cittadinanzattiva e il Codacons si sono costituiti come parte civile.