Roma
Stadio Roma, Parnasi e altri 14 dal gup: Comune e Regione come parte civile
Comune e Regione Lazio chiedono di costituirsi parte civile nel processo sullo stadio della Roma: Parnasi e altri 14 a rischio processo
Stadio Roma, il Comune e la Regione Lazio chiedono di costituirsi come parte civile nel processo che nell’ambito del procedimento sulla costruzione del nuovo stadio di Tor di Valle e per cui nelle scorse settimane la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio di 15 persone, tra cui Luca Parnasi.
Oltre al Comune di Roma e la Regione Lazio, anche le associazioni per i diritti dei consumatori Codacons e Cittadinanzattiva ed il sindacato Asia-Usb hanno fatto richiesta di per potersi costituire come parte civile l processo.
Davanti al gup del tribunale della Capitale, Costantino De Robbio, oltre all’immobiliarista Luca Parnasi, si presenteranno l’ex vicepresidente del Consiglio della Regione Lazio, Adriano Palozzi; l’ex assessore regionale, Michele Civita; il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Davide Bordoni ed il soprintendente ai beni culturali di Roma, Francesco Prosperetti.
Il pm Barbara Zuin contesta, a seconda delle posizioni, i reati di associazione a delinquere, corruzione e finanziamento illecito. Il gup preso atto delle istanze delle possibili parti offese ha rinviato alla prossima settimana e fissato altre due date per la discussione. La valutazione degli atti di causa, con le diverse proposte, potrebbe concludersi entro Pasqua.
Parnasi è ritenuto dai pubblici ministeri figura apicale dell’associazione a delinquere, che secondo l’accusa ha cercato di pilotare le procedure amministrative legate al masterplan, approvato, nell’ambito della conferenza dei servizi, nel febbraio dello scorso anno. Un provvedimento che portò, tra l’altro, alla diminuzione del 50 per cento delle cubature rispetto all’ipotesi iniziale. Nell’ambito di questa vicenda la Procura ha già ottenuto il giudizio immediato per l’ex presidente di Acea, Luca Lanzalone. I magistrati di piazzale Clodio hanno deciso di stralciare il filone di indagine che riguarda il finanziamento alla politica: circa 400 mila euro che Parnasi, per sua stessa ammissione, ha garantito a fondazioni ed esponenti politici.