Roma
Stadio Roma, Pd e base 5 Stelle fanno impazzire la maionese: tutti contro
In IX Municipio esplode la rivolta Pd: “Andremo alla Procura della Repubblica”
Stadio della Roma, la pubblica utilità votata dal Cinque Stelle non piace al Pd e non piace neanche alla base del Movimento che medita la “vendetta”. Insomma la storia infinta di Tor di Valle si condisce con una maionese impazzita, nella quale As Roma, Eurnova e i tifosi sono vittime di un gioco di veti incrociati ordini dalla politica.
Il primo a tuonare è il Pd del Municipio Roma IX, lo stesso Municipio che aveva dato inizio all'iter approvando la prima delibera “madre”. All'epoca la maggioranza era di Forza Italia, poi il Pd, quindi il Cinque Stelle che ha ribadito sabato scorso la “Pubblica utilità del territorio. Così lo stesso Pd che con Marino al governo di Roma aveva avviato l'iter, una volta all'opposizione si scatena: "Il municipio IX vota la delibera di interesse pubblico sullo stadio di Tor di Valle in palese violazione del regolamento. L'opposizione del Pd ha protestato per difendere il rispetto delle regole e la partecipazione, ma è stata espulsa dall'aula. Per questo motivo, l'atto votato dal consiglio è irregolare e procederemo immediatamente a sporgere denuncia alla procura della repubblica. "Allo scadere delle 7 ore previste dal regolamento, abbiamo chiesto la chiusura del consiglio. Il Presidente del Municipio e il Presidente dell'aula, sentito il Direttore del Municipio, si sono assunti la 'responsabilità politica' di proseguire, nonostante la palese violazione del Regolamento. La maggioranza, telecomandata dal presidente dell'assemblea capitolina Marcello de Vito, ha piegato vergognosamente le regole alle proprie esigenze. Tutto il percorso della delibera nel IX Municipio è stato irregolare: non è stata convocata la commissione urbanistica per l'acquisizione del parere obbligatorio, hanno convocato d'urgenza due consigli in maniera illegittima, hanno aperto straordinariamente il Municipio di sabato e di domenica senza giustificata urgenza e con un costo per i cittadini di circa 15.000€ e alla fine hanno votato con l'aula vuota e fuori dai termini la delibera. Una scena vergognosa per tutta la città”.
E visto che di maionese si tratta e pure impazzita, arriva il fuoco amico della base del Movimento. Scrive l'architetto Francesco Sanvitto, leader degli oltranzisti “no Stadio”: “Si è evidenziata la palese prepotenza dei così-detti “portavoce” che nelle due commissioni congiunte non hanno permesso ai cittadini la possibilità di esprimere i dubbi nati attorno a questa triste storia di furbanistica. Scrivo queste note affinché si sappia che all’ interno del Movimento 5 stelle esistono degli attivisti senza interessi personali esperti e preparati che si stanno vergognando della figura meschina proiettata all’ esterno da chi dovrebbe rappresentare il “baluardo” della legalità, partecipazione pubblica e trasparenza”.