Roma
Stadio Roma: tra Raggi e De Vito esplode l'amore. Le capriole dell'M5S romano
Raggi incarica il presidente del consiglio De Vito di rappresentarlo ad un convegno, ma il Comune è parte civile nel processo per lo Stadio della Roma
di Fabio Carosi
Demonizzato, cacciato dal partito come “una mela marcia” al momento dell'arresto per lo scandalo dello Stadio della Roma da Luigi Di Maio, ora Marcello De Vito torna in auge. Anzi, tra lui e Virginia Raggi, o viceversa, esplode un amore nuovo di zecca.
Vale sempre la regola che l'avvicinarsi delle elezioni, modifica regole e comportamenti, ma stavolta la Raggi si supera. All'epoca dell'arresto del presidente del consiglio Comunale tuonò: “Vedere che chi doveva giocare in squadra con te gioca con l'avversario fa male" e poi ha aggiunto: “È noto a tutti che lui e Roberta Lombardi non mi amavano molto... io e De Vito avevamo solo un rapporto d'aula”.
Archiviata la bufera, ecco che De Vito può tornare utile alla “causa” tant'è che sostituisce il sindaco persino nelle uscite ufficiali, le partecipazioni a quella serie di convegni e convegnicoli ormai spina dorsale del dibattito politico romano e quasi asse portante dell'economia romana.
E' accaduto il 17 febbraio. Alla tavola rotonda della fondazione Onda nella quale è stato presentato il manifesto per “uscire dall'ombra della depressione, i saluti istituzionali affidati inizialmente al sindaco Virginia Raggi, sono stati fatti invece dal presidente De Vito, apparso meno brillante rispetto al passato ma orgogliosamente portatore di fascia tricolore. Insomma, con qualche disagio per gli organizzatori che avevano già preparato i materiali per i partecipanti, all'ultimo momento la segreteria del primo cittadino ha imposto un cambio di persone: niente sindaco, la sostituisce il presidente De Vito. E così è stato.
La corsa per il Campidoglio tra Raggi e De Vito
Sembrano così lontani anni luce i giorni i giorni della battaglia nel Movimento per la scelta del candidato sindaco, quando De Vito sembrava pronto per salire in Campidoglio e fu bruciato dalle consultazioni interne che incoronarono al suo posto la giovane Virginia. Così come è lontanissimo il momento dell'arresto e l'espulsione del presidente del Consiglio Comunale dal Movimento decretata dal capo politico di Maio prima ancora che a Regna Cieli prendessero le impronte digitali dell'arrestato e gli consegnassero la coperta prevista dal regolamento carcerario.
E la giravolta del Movimento è ancora più evidente che si pensa che la Raggi ha persino firmato la costituzione di parte civile nel processo che si celebrerà nei prossimi mesi. Così la mano destra del sindaco ipotizza un danno economico per il Comune per tutta Roma, la mano sinistra lo incarica di sostituirla in occasione ufficiali.
Pace fatta? I bene informati dicono di no. E' una chiara manovra che punta a ricompattare l'ala romana M5S in vista della “rincorsa” al Campidoglio. E chissà che De Vito non spunti nella lista civica Raggi con la quale il sindaco tenterà di bypassare la regola del secondo mandato.