Stadio Roma, Zingaretti affonda Virginia Raggi: “Ha fatto tutto il Comune”
La Regione Lazio sull'iter dello Stadio: “Raggi punta il dito contro di noi, da lei bugie e falsità”
Stadio della Roma con gli arresti M5S, la via dedicata all'esponente missino Giorgio Almirante e la prima udienza per il processo per il reato di falso legata alla vicenda dell'assunzione di Marra, fissata per il 21 giugno e Virginia Raggi perde la bussola.
Alla sequenza impressionante di vicende che fanno traballare la poltrona della Raggi, si aggiunge anche la ripresa di un nuovo fronte con la Regione Lazio che non risparmia l'affondo sullo stadio di Tor di Valle, precisando responsabilità e ruoli nell'iter del progetto che ha dato il via all'inchiesta sul “metodo Parnasi”.
Scrive la Regione Lazio dopo le dichiarazioni del sindaco di Roma a Porta a Porta: “Quanto affermato dal Sindaco Raggi nel corso di una registrazione ad una trasmissione televisiva non corrisponde in alcun modo al vero. La Regione Lazio non risulta coinvolta dall’inchiesta per gli atti svolti nel corso dell’istruttoria sul progetto dello stadio della As Roma. Non un solo atto relativo alla Conferenza dei servizi svolta dagli uffici della Regione Lazio è stato acquisito, infatti, dagli inquirenti e dalla Magistratura. Da quanto trapela, invece, oggetto delle indagini sarebbe l’iter autorizzativo scaturito dalla decisione della Giunta Raggi di modificare il progetto dello stadio. Precisiamo, inoltre, che l’intero iter, a partire dalla proposta relativa allo stadio, è stato gestito sin dal principio dal Comune di Roma Capitale che è l'ente proponente e che ne ha seguito iter e autorizzazioni. Spiace constatarlo ma il Sindaco Raggi, probabilmente colpita nel profondo dall’arresto di colui che, per sua stessa ammissione, era stato indicato come consulente strategico per il Campidoglio sullo stadio della Roma, poi nominato sempre dal Campidoglio Presidente di Acea, sbaglia clamorosamente il tiro puntando sull’amministrazione regionale con una serie di bugie e falsità”.
Il “colpo di cannone" di Zingaretti arriva subito dopo l'ennesimo pasticcio della prima cittadina di Roma che si ritrova approvata dal Consiglio Comunale – e quindi anche dagli eletti M5S – per intitolare una via a Giorgio Almirante. Raggi senza bussola e il Pd che abbandona l'aula perché disertata dal sindaco sono un'occasione ghiotta per Giorgia Meloni Fratelli d'Italia che piazza la mozione di fronte a un'aula frastornata dagli eventi e la porta a casa. Ora Raggi promette una nuova mozione per cancellare la precedente. Avrà la sua firma e dovrà essere approvata. C'è il rischio che l'odissea di Virginia Raggi sindaco/a di Roma possa finire anticipatamente per colpa di Giorgio Almirante. Anche perché a Porta ha Porta ha confessato candidamente: “Una via per Almirante? Io non sapevo nulla”.
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