Roma
Stazione Termini nel degrado: 2.600 persone si affidano all'Help Center
Salgono le richieste di aiuto: 32 mila interventi solo nella Capitale
Senzatetto, indigenti e migranti in difficoltà: tra i pendolari e i viaggiatori che affollano stazione Termini, sono tanti i casi di degrado. L'help center romano, il progetto promosso dal Gruppo Ferrovie dello Stato per contrastare e affrontare i fenomeni di disagio sociale ha registrato 32 mila interventi a Roma nel 2016.
Oltre 2.600 persone lo scorso anno si sono affidate al servizio offerto da FS anche solo per una doccia o un pasto caldo. Oltre 19 mila interventi hanno infatti riguardato i servizi di sostegno di base, mentre sono più di 13mila i casi in cui è stato richiesto un accompagnamento e orientamento sociale e lavorativo. Dei 2.600 utenti seguiti nel 2016, il 36% si era già rivolto all’Help Center in precedenza, mentre il 64% riguarda nuovi casi. In particolare l’82% sono uomini, il 17% donne e l’1% trans. Per quanto riguarda invece la nazionalità il 27% degli utenti sono italiani, il 21% comunitari e il 45% extracomunitari.
Gli Help Center riguardano 17 realtà italiane, essendo presenti capillarmente nelle stazioni di Roma Termini, Milano Centrale, Bari Bologna, Brescia, Catania, Chivasso, Firenze Santa Maria Novella, Foggia, Genova Cornigliano, Melfi, Messina, Napoli Centrale, Pescara Centrale, Reggio Calabria, Torino e Trieste.
Nel complesso, in tutta Italia, sono stati 500 mila gli interventi effettuati nello scorso anno, con un forte incremento di richiesta per quanto riguarda i servizi di base, a testimonianza dell’impatto significativo dei flussi migratori che ruotano attorno alle stazioni, in particolar modo nel Sud. Tra gli utilizzatori, circa 6 mila sono italiani, 5 mila stranieri comunitari e 11 mila extracomunitari. Gli Help Center hanno totalizzato circa 4.500 giorni di apertura, con 32mila ore di attività, 46 operatori sociali attivi ogni ora su tutta la rete e 850 volontari.
“L’opera degli Help Center è preziosa non solo per coloro che ne usufruiscono ma per tutta la collettività. Siamo arrivati al mezzo milione di interventi del 2016, mentre nel 2011 erano 160mila, numeri che confermano quanto l’azione di questi centri sia essenziale per le stazioni e per i territori in cui sono inserite – spiega Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato e Direttore Generale di FS Italiane – È un modello di intervento che è stato preso d’esempio anche da altre reti ferroviarie europee, com’è successo in Francia, in Belgio e in Lussemburgo: siamo quindi orgogliosi di ritenere quest’esperienza tra le più importanti nel nostro progetto di responsabilità sociale d’impresa”.