"Storace imbratta la città". L'accusa. #torneràpulita, l'hashtag diventa futuribile
#torneràpulita. E' lo slogan futuribile di Francesco Storace che, per il suo appuntamento con la presentazione ufficiale della candidatura a sindaco di Roma, sceglie di riempire la città di manifesti per promuovere il suo appuntamento di domenica. A denunciare i manifesti "come abusivi" è il blog Romafaschifo che pubblica una fotogallery candidato e titola pesantemente: "Storace imbratta Roma di manifesti abusivi manco fossimo negli anni '50. Inizia la campagna elettorale pirata". E poi aggiunge: "Lasciamo perdere il fatto che organizzare una campagna di affissioni totalmente pirata, abusive, impattanti, zozzissime e illegali titolandole con il claim "Roma tornerà pulita" interroga più il versante della psichiatria che quello della legge. Lasciamo perdere i personaggetti coinvolti in questa specifica vicenda, che pure è importante perché ha rappresentato una violenza non indifferente per la città, umiliata da cartacce illegali in ogni angolo e con pubblicità regolari e regolarmente pagate coperte dalla prepotenza degli attacchini".
Quindi conclude: "I muscoli se li erano già riscaldati i Gabbiani, la corrente interna a Fratelli d'Italia facente capo a Fabio Rampelli: i loro manifesti in omaggio alla celebrazione di Acca Larenzia sono ancora in giro ad imbrattare la città. Poi è venuto Storace: chi sarà il prossimo? Nel frattempo l'Ufficio affissioni allo sbando ha perso completamente il controllo sugli impianti pubblicitari di proprietà del Comune: fino a novembre tutto era in ordine e non c'era un abuso, quando c'era veniva coperto da cartelli con scritto in caratteri cubitali AFFISSIONE ABUSIVA, oggi non esiste un solo impianto con una affissione regolare".
"Al momento di regolarizzare l’affissione dei 1000 manifesti per la presentazione della “Proposta per Roma” ci si è recati, come da legge, presso il competente Ufficio Affissioni e Pubblicità, guidato da alcuni mesi dalla dott.ssa Monica Giampaoli (0667109902 -9904 -3494). Tuttavia, a causa della diminuzione dei fondi per l’Ufficio AAPP, lo stesso Servizio è sospeso e non è stato possibile procedere alla regolare affissione degli stessi." si difende Francesco Storace. "Questo produce un vulnus nella comunicazione democratica degli eventi: il servizio regolare è sospeso in attesa dell’espletamento di una nuova gara d’appalto. Non essendo disponibili, come per Giachetti, telegiornali di Stato (pagati con il canone pubblico) o videoforum semi quotidiani sugli organi di informazione, questa carenza del servizio pubblico produce una distorsione nella parità di accesso alle informazioni.
Pertanto, mancando il regolamento e non essendo state ancora predisposte le plance, i manifesti sono stati affissi comunque all’interno di spazi regolari. Si segnala, infatti, che nelle foto pubblicate appare di tutta evidenza come i manifesti siano stati affissi su spazi comunali e che una quota minima residuale (4 o 5) è fuori dagli stessi. E per questa minima quota ce ne scusiamo, prendendo l’impegno a che episodi analoghi non si ripetano in futuro.
Resta necessario, però, in vista della scadenza elettorale, che sia ripristinato al più presto un servizio fondamentale per la vita democratica della città".