Roma
Storace non dà tregua: "Ha la faccia tosta di partecipare alla buffonata del Pd per la legalità"
Un editoriale pesantissimo che sembra quasi un suggerimento ai magistrati di piazzale Clodio, sulle domande da porre all'ex capo di Gabinetto Maurizio Venafro. così il leader de La destra e vice del Consiglio regionale, Storace, attacca Zingaretti: "Ha santi in Paradiso. Ormai è evidente che per Nicola Zingaretti la vita sarà sempre più tranquilla, nessuno lo infastidirà, ci sono patti che lo mantengono tranquillamente al suo posto. Non gli faranno domande a palazzo di giustizia.
"Alla lettura dei giornali di ieri siamo saltati dalla sedia. Non è stato Buzzi, e nemmeno uno dei tristi protagonisti di Mafia capitale a fare il suo nome, ma un membro - indagato - del governo Renzi. Il sottosegretario Castiglione, dopo che gli è stato recapitato quello che in maniera molto comica ha definito un avviso di garanzia "provvisorio" - e meno male che fa parte della formazione politica del ministro dell'interno ed ex ministro della giustizia Alfano - tenta di svincolarsi dall'accusa di turbativa d'asta per i traffici attorno al Cara di Mineo. Li regolava Luca Odevaine, un tempo vicecapo di gabinetto di Walter Veltroni; e poi addirittura capo della polizia provinciale di Zingaretti. Ad un certo punto della sua carriera - su cui ripensa oggi dalla cella del carcere dove è recluso per mafia capitale - Odevaine arriva alla corte di Castiglione. Che lo definisce così al Fatto quotidiano: “Odevaine era Maradona per me. Un grande tecnico, competente, affidabile, sicuro di sé. Me lo consigliò Zingaretti, all’epoca mio collega presidente di Provincia. Gli chiesi il migliore dei loro. Mi disse: il migliore dei nostri si chiama Odevaine”. E il peggiore dei vostri chi è, presidente Zingaretti?
Il governatore lo deve spiegare, stiamo parlando di mafia. E se si parla di mafia ogni parola va soppesata, analizzata, valutata, soprattutto se viene da un grosso calibro delle istituzioni. Quali meriti vantava Odevaine per essere appellato come il migliore degli uomini di Zingaretti, "i nostri"? Di Odevaine ormai si conosce la grande dimestichezza col denaro, soprattutto pubblico, proveniente dalle nostre tasche. Ne ha parlato anche un altro malfattore della sinistra cooperativistica, Salvatore Buzzi, che non sappiamo in quale posizione di classifica sia collocato da Zingaretti.
Visto che i magistrati non glielo chiedono - così come non gli chiedono se sapesse nulla della manovra sulla gara Cup di cui accusano il suo più recente capo di gabinetto, Venafro - siamo noi a reclamare il conto di queste conoscenze al governatore del Lazio. Anche con l'interrogazione a risposta immediata - il question time - a cui dovrà rispondere in aula e che abbiamo depositato ieri in consiglio regionale.
Fino a ieri per la sinistra il Migliore si chiamava Palmiro Togliatti. Tolti i quadri impolverati dalle pareti, si limitano a Odevaine. E oggi Zingaretti ha persino la faccia tosta di partecipare alla buffonata organizzata dal Pd di Roma per dire di essere contro la mafia. Voi? Con quelle facce? Quelli per i quali Buzzi spendeva soldi e orientava voti? Tanto, dovrete tornare prima o poi in consiglio regionale, dopo esserne scappati una notte d'agosto. E lì non troverete i compagnucci pronti ad abboccare alle sceneggiate antimafia. Non vi daremo tregua".