Roma
Storace prende a insulti Zingaretti su Facebook: “Sei un mentecatto”
Il voto di sfiducia sull'assessore alla Cultura assenteista Ravera si trasforma in guerra
Dagli attacchi politici Francesco Storace è passato alle offese personali contro il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Alla Pisana si è scatenata una battaglia vera e propria tra maggioranza e opposizione che potrebbe sfociare pure in una querela. “Zingaretti è un povero mentecatto che ha il terrore dell'aula della Pisana e non vede l'ora di scappare” commenta Storace su Facebook.
Bisogna però fare un passo indietro per capire da dove parte tutto l'astio del Presidente di Movimento Nazionale per la Sovranità. Mercoledì 20 settembre, uno dei punti dell'ordine del giorno in Consiglio regionale verteva sul voto di sfiducia nei confronti dell'assessore alla Cultura Lidia Ravera. La giornalista e scrittrice, fiore all'occhiello della squadra Zingaretti era accusata di assenteismo reiterato in aula. Quando si è presentata per controbattere alla sfiducia arrivata lo scorso 12 settembre e accolta favorevolmente anche da una parte della maggioranza, Ravera si è trovata sola contro tutti.
Il Presidente Zingaretti non ha presieduto al Consiglio Regionale in cui veniva attaccata la sua pupilla che ha argomentato di fronte ai consiglieri lamentando di essersi dovuta difendere da sola raccogliendo in un fascicolo tutto quello che è stato fatto dopo la sua nomina di assessore alla Cultura. Il presidente della Regione è intervenuto soltanto a partita conclusa e lo ha fatto su Twitter: "Orgogliosi di avere in squadra @LidiaRavera, grande scrittrice, intellettuale, protagonista del movimento femminista".
Un post che non è passato inosservato ed è stato criticato dal consigliere del Gruppo Misto Pietro Sbardella: “Chi ieri ha assistito alla seduta del Consiglio regionale, sa bene che se Zingaretti fosse venuto anche solo mezz'ora a confermare la sua fiducia alla Ravera, avremmo evitato lo scontro surreale protrattosi per ore con una maggioranza arroccata a difendere l'indifendibile, in assenza dell'indifendibile che non era certo la Ravera ma la politica di Zingaretti sulla cultura – scrive Sbardella su Facebook - Da parte mia (e sono certo non solo da parte mia) lo scontro si è fermato solo dopo l'intervento di Lidia Ravera, che politicamente non mi ha convinto, ma umanamente mi ha colpito: una donna non usa alle regole amministrative, ed estranea agli scontri a volte duri della politica assembleare...lasciata plasticamente sola dal Presidente che l'ha delegata (senza mezzi e senza autonomia) ad occuparsi di Cultura. Devo ammettere la mia debolezza: vederla ed ascoltarla, quasi in lacrime, lasciata sola, mi ha stretto il cuore, e mi ha impedito di continuare. Leggere dopo, a cose fatte, a Ravera salva ma in lacrime, senza metterci la faccia, il tweet di Zingaretti...mi fa ribrezzo...”, conclude.
Visto il post sui social network, Storace è intervenuto con pesanti insulti non al lavoro, ma alla persona di Zingaretti, per poi passare al contrattacco politico in vista delle elezioni regionali della prossima primavera. Tramite le colonne de "Il Giornale d'Italia" esorta il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi a scendere in campo senza preoccuparsi delle logiche di partito e delle alleanze: “In cinque province, in 378 comuni grandi e piccoli, attendono chi abbia finalmente rispetto per la cosa pubblica. E noi, con umiltà, ti daremo una mano, senza nulla da chiedere. Fosse l'ultima volta che vado a chiedere voti per qualcuno, per uno come Pirozzi la campagna elettorale la farei a piedi. Perché lo meritano la serietà e la sobrietà di cui è portatore rispetto a troppa presunzione che c'è in giro. Se ha alleati, Pirozzi vince. Se non ne ha, sbaraglia il campo".
Prima del terremoto Pirozzi era uno degli uomini di punta di Fratelli d'Italia in provincia di Rieti quindi la sua candidatura alla Pisana è da tempo al centro del dibattito politico, anche se il diretto interessato, finora, ha sempre risposto di essere concentrato a lavorare per Amatrice.