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Roma
Storace: "Sanità nel caos, Zingaretti venga a riferire in Consiglio"

"Il caos nella sanità romana e laziale ha superato i livelli di guardia. Tra pronti soccorso in condizioni indecenti e direttori in fuga, si stenta a capire che cosa stia succedendo nei nostri ospedali e nelle Asl. È urgente che Zingaretti venga a riferire in Consiglio. È urgentissimo che la commissione sanità cominci finalmente a lavorare. E se il presidente Lena non ce la fa, lasci il posto ad altri. Ma chi fa il Consigliere regionale ha il diritto-dovere di pretendere che le istituzioni preposte diano immediate e positive risposte ad una cittadinanza attonita". Lo scrive in una nota Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e segretario nazionale de La Destra.

Con Storace anche il Capogruppo di Forza Italia della regione Lazio e vice presidente della commissione Salute Antonello Aurigemma: "Nel settembre scorso il presidente Zingaretti effettuava un sopralluogo dei cantieri al San camillo in occasione del giubileo, per il quale la regione avrebbe stanziato quasi 4 milioni di euro. Si parlava di venti posti letto di rianimazione in più e di lavori di ammodernamento strutturale, tecnologico e impiantistico anche al pronto soccorso. Inoltre, tra le tante novità, si annunciava anche un servizio dialisi anche di notte durante il Giubileo. Dopo quasi quattro mesi la realtà è tutt’altra, come testimoniata dalle immagini. E questa realtà, purtroppo, riguarda anche altri ospedali. In questi mesi abbiamo assistito a dichiarazioni fuori dalla realtà del presidente Zingaretti, che si è limitato ad andare in giro a tagliare nastri lanciando le solite false promesse. Qualche giorno prima dell’inizio del Giubileo, durante una conferenza stampa si parlava di un investimento totale di 88 milioni per 860 nuovi operatori, 100 nuove ambulanze, 10 punti medici avanzati, nuove aree per elisoccorso e 400 volontari per il primo soccorso. Poi, siamo passati all’apertura insieme al premier e al ministro della sanità del Ps del Santo spirito, dove il governatore dichiarava di essere pronto per la sfida del Giubileo. Sempre al San Camillo, ricordiamo anche l’inaugurazione bufala del reparto di terapia intensiva, che a metà dicembre era ancora deserto. Inoltre, si è parlato anche del piano in caso di straordinaria emergenza, dove si specificava che i pronto soccorso romani sarebbero in grado di trattare fino a 300 codici rossi nei primi 30 minuti. Ora ci chiediamo: i nostri ospedali come potrebbero essere in grado di gestire simili eventi visto che, purtroppo, sono al collasso anche nei giorni normali? Adesso, i cittadini sono stufi di queste prese in giro. Qui, manca la benché minima programmazione ordinaria e la realtà parla chiaro: barelle nei corridoi, attese di ore e ore per un ricovero. Perdipiù, anche oggi apprendiamo della nota dei sindacati sull’emergenza al San camillo, ma anche la denuncia di assotutela sulle liste d’attesa. A questo si aggiunge anche una commissione che non si riunisce,  e in regione manca un luogo dove discutere concretamente di questa realtà. Comprendiamo l’ansia da inaugurazione però consigliamo al presidente, nonché commissario ad acta, di riflettere sullo stato dei pronto soccorso e dei sacrifici enormi che si richiede al nostro personale, che riesce soltanto grazie alla propria professionalità a gestire la situazione nonostante i disagi. Adesso basta con le chiacchiere, e baste con le mancanze di rispetto verso cittadini e personale."

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