Roma

Strade colabrodo, “Raggi rischia il carcere per omicidio stradale”

Musicco: “I vigili sono parte in causa e tendono a difendere il loro datore di lavoro”

Buche e avvallamenti mortali, si moltiplicano gli incidenti stradali sull'asfalto colabrodo di Roma.

L'ultimo episodio al vaglio degli inquirenti, la morte drammatica della campionessa di nuoto sincronizzato, Naomi Carrozza, su cui la magistratura ha aperto un fascicolo per omicidio stradale. Una tragedia che per dinamica assomiglia a quella del 6 maggio scorso di Elena Aubry, anche lei in moto sulla via Ostiense all'altezza di Cineland, dove è caduta in un tratto laterale martoriato dalle radici.

L’Avvocato Domenico Musicco, legale rappresentante per il processo civile della famiglia di Elena Aubry e presidente dell’Avisl, Associazione Vittime della Strada, incidenti sul Lavoro e Malasanità, intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, ha parlato chiaramente di una possibile responsabilità del Comune di Roma, che potrebbe essere accusato di omicidio stradale.

“Qui parliamo della responsabilità di chi amministra le strade – ha detto Musicco - questa casistica non rientra nella legge sull’omicidio stradale. A livello di sentenze della Cassazione però la parola è appropriata. Sono casi dovuti ad incuria ed omessa manutenzione della strada nei quali gli amministratori vengono sempre più spesso condannati sia in sede penale che nel risarcimento del danno. Oramai la situazione di Roma è sotto gli occhi di tutti e si stanno ripetendo con drammatica cadenza episodi questo tipo. Altre persone sono cadute nello stesso punto dove è caduta Elena. Nonostante questi incidenti la situazione rimane statica. Non ci sono prese di posizione nette. La Raggi aveva promesso di sistemare le strade ma queste parole non hanno avuto seguito”.

I Vigili del Comune di Roma hanno scritto che la caduta di Elena non sarebbe stata causata dal manto stradale: “Quel verbale non ha valenza. Conta la perizia disposta dal PM. La Polizia Locale è parte in causa e tende a difendere il proprio datore di lavoro. Gli agenti di Polizia Locale non hanno le competenze tecniche per fare certe perizie. Fanno osservazioni che potrebbero risparmiarsi. Quella strada, in quel tratto, è particolarmente mal tenuta”.

In caso di condanna in sede penale chi pagherebbe? “In sede penale viene condannata direttamente la Sindaca Raggi. Bene farebbe a preoccuparsi a mettere in sicurezza le strade perché tra un po’ arriveranno le sentenze e non saranno favorevoli alla sua amministrazione. Tutti gli amministratori rispondono penalmente in questi casi e parliamo di condanne molto pesanti. Nel caso della morte di Elena non è arrivato neanche un messaggio di cordoglio da parte del Comune di Roma. Voglio sottolineare che neanche le amministrazioni precedenti hanno brillato in tema di manutenzione stradale”.